DURC E RAVVEDIMENTO OPEROSO: Si può vincere un appalto pubblico

Anche chi è stato condannato definitivamente per evasione contributiva può vincere la gara d’appalto. A patto che la violazione accertata dal giudice sia di lieve entità e che, soprattutto, la somma contestata sia stata già pagata in sanatoria prima della presentazione delle offerte previste dal bando. Lo precisa il Consiglio di Stato con la sentenza 789/11 emessa dalla quinta sezione.
La condanna c’è, ed è pure irrevocabile. Ma il pagamento di oltre 200 mila euro disposto dal giudice per l’evasione di contributi previdenziali è già stato onorato prima della partecipazione alla gara. Spetta sempre alla discrezionalità della stazione appaltante stabilire se la violazione commessa dall’azienda partecipante sia «grave» ai fini dell’esclusione dalla gara prevista dall’articolo 38 del Codice dei contratti pubblici; rispetto a questo le risultanze del Durc, documento unico di regolarità contributiva, costituiscono sì un elemento imprescindibile, ma che comunque conserva soltanto valore indiziario e dunque non esaurisce l’ambito degli accertamenti. Se l’irregolarità commessa dall’azienda partecipante risulta comunque lieve, non conta che nel frattempo sia intervenuta una sentenza giudiziaria di condanna ormai irrevocabile: il pagamento effettuato in sanatoria costituisce ugualmente indice di ravvedimento operoso (e la giurisprudenza comunitaria lo conferma). Respinto, nella specie, il ricorso originario contro l’aggiudicazione della gara all’impresa che aveva provveduto a estinguere il suo debito con l’Inps.

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