domenica, Maggio 5, 2024
spot_img

POLITICA & MALAFFARE: Riformare per crescere

Da circa mezzo secolo, quando portavo ancora i calzoni corti, ho sempre sentito parlare della necessità di fare le riforme per meglio rispondere alle esigenze dei cittadini e razionalizzare i costi della Pubblica amministrazione.

La politica, della prima e seconda Repubblica, non è stata mai capace di affrontare e benché mai risolvere questi problemi, riuscendo di converso tuttavia ad affermarsi, almeno nel pensiero del sentire comune, nell’arte del malaffare, attraverso “tangentopoli” prima, esplosa agli inizi degli anni ’90, fino ai giorni nostri, dove l’arte dell’arrangiamento è stata in gran parte trasferita nel finanziamento pubblico dei partiti. Questo tema, è tornato in auge, grazie alla vicenda di cui si discute in questi giorni, dove abbiamo appreso dell’ammanco di cassa per circa tredici milioni di euro (26 miliardi delle vecchie lire) sottratte ad un Partito politico (“La Margherita”), peraltro sciolto e confluito nel Partito Democratico già da diversi anni. La storia, i cui contorni non sono ancora del tutto chiari per effetto di una indagine della magistratura appena avviata, vede coinvolta la figura del Tesoriere del partito, tale Senatore Lusi che, in tutta calma, nel solo ultimo biennio si è indebitamente appropriato della ingente somma.

Come sia stato possibile sottrarre il 50% dell’intero finanziamento pubblico generosamente affluito nelle casse del partito senza coinvolgere la dirigenza, rimane uno dei tanti misteri all’italiana che l’indagine, si spera, avrà cura di appurare.

Per la fortuna di tutti è arrivata la grande crisi del terzo millennio.

Si è vero, l’ho chiamata, questa, una fase fortunata. Gli italiani, sono riusciti a dare il meglio nei momenti di gravi difficoltà, in ossequio a quella metafora che “La necessità aguzza l’ingegno”.

Tanto per cominciare siamo riusciti a cambiare una classe di Governo che con quotidiana periodicità era solito ripeterci in tutte le salse che la crisi era solo psicologica, le nostre erano le banche più solide d’Europa e che la disoccupazione era assolutamente contenuta.

Tutto questo, fino al giorno in cui stavano per mancare le risorse per pagare gli stipendi e le pensioni, quando per difficoltà contingenti, nacque il c.d. Governo tecnico, nel senso che, sempre per nostra fortuna, non è uscito da una tornata elettorale.

Trattasi in realtà di un Governo invocato dai mercati finanziari, promosso e sostenuto dal Presidente della Repubblica, passivamente accettato – obtorto collo  dalle forze politiche e chiamato a fronteggiare una emergenza economica e finanziaria senza precedenti.

A distanza di appena tre mesi, grazie all’adozione di importanti provvedimenti, come la Riforma delle pensioni e le intervenute Liberalizzazioni, che pure hanno registrato talune ostilità da parte di qualche categoria economica direttamente interessata, abbiamo visto una inversione di tendenza tanto nei Consessi europei e internazionali che nella fiducia dei mercati, in occasione delle periodiche emissioni obbligazionarie del nostro debito pubblico.

L’ulteriore ed urgente impegno che attende questo Governo sembra essere rappresentato dalla “Riforma del mercato del lavoro”, non a torto ritenuto un tassello fondamentale in quel ricercato processo di crescita dell’economia nazionale.

Con questa manovra, si vogliono favorire gli investimenti esteri, una crescita dimensionale delle nostre imprese che, sovente, rinunciano ad investire per non incorrere nei rigori dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori.

Alla luce di quanto sommariamente detto, mi sento di esprimere una particolare soddisfazione del lavoro avviato i cui effetti benefici già si fanno sentire e che certamente nel medio-lungo termine, ancora meglio, riusciranno a restituire al nostro grande Paese quell’autorevolezza e dignità se non perduta almeno smarrita.

Per concludere, agli scandali del malaffare della politica dell’ultimo ventennio, auguro lunga vita al neonato Governo tecnico che più e meglio di altri ha dimostrato che un’alternativa è possibile e soprattutto di lavorare nell’interesse del Paese Italia, anche incidendo, per la prima volta, sulle diverse caste consolidate dalla notte dei tempi.

Ti potrebbero interessare anche

ULTIMI ARTICOLI

Non sei ancora iscritto?

Prova la nostra demo

CATEGORIE

ATTUALITA'

La corruzione: Una nuova stagione della politica

Tangentopoli forever? Quando si processa anche l’establishment intellettual-giornalistico?

Tangentopoli forever? Quando si processa anche l’establishment intellettual-giornalistico? Se dopo 30 anni spunta una Tangentopoli al giorno, bisogna farsi delle domande. Il corsivo di Francesco Cundari 20 Aprile 2024 07:38 Fonte: Startmag.it   I giornali offrono anche oggi un’ampia...
Rapporto continuativo e documento identità scaduto

Rapporto continuativo: Basta il codice fiscale!

Rapporto continuativo: Basta il codice fiscale! Il tema di cui voglio parlare oggi riguarda la inibizione ad operare a quella clientela – persona fisica o giuridica – in presenza di un documento di riconoscimento scaduto di validità. Sto...