venerdì, Maggio 3, 2024
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“IL PORTO”: Struttura turistico alberghiera sequestrata per gravi irregolarità edilizie

“IL PORTO”: Struttura turistico alberghiera sequestrata per gravi irregolarità edilizie

 

Dagli organi di stampa ho appreso del recente intervento dell’Autorità giudiziaria di Foggia che, per il tramite del Nucleo Operativo Ecologico dell’Arma dei Carabinieri, ha disposto il sequestro della imponente struttura turistico alberghiera realizzata sul litorale marittimo del Comune di Mattinata. Si dice che la realizzazione dell’opera non avrebbe rispettato appieno l’originario progetto ovvero priva della obbligatoria e preventiva autorizzazione paesaggistica dell’Ente Nazionale del Gargano, arrivando a deturpare l’area protetta che la ospita.

Si dice anche, sempre a leggere organi di stampa che il ” risultato finale e’ stato quello di consentire che uno scorcio bellissimo e internazionalmente apprezzato quale quello dello stupendo belvedere di mattinata fosse deturpato da una struttura turistica alberghiera vastissima nell’estensione e che, nello sventrare il monte sul quale è stato costruito, ha completamente modificato l’orografia del territorio, estirpato per sempre la fauna e la flora locale fatta di macchia mediterranea e piccoli rapaci”.

Come indigeno e comune cittadino, osservatore e amante delle cose belle, in particolare dell\’ambiente e del paesaggio che ci circonda, sono rimasto alquanto perplesso per alcune semplici ragioni che andrò brevemente ad elencare:

1. Perché l’intervento repressivo non ha avuto luogo prima che l’opera fosse completata, ovvero lavori durante, onde meglio verificare ed eventualmente imporre le correzioni necessarie;

2. L’opera realizzata, a giudizio di chi scrive, è una delle poche opere di straordinaria bellezza che ha reso fruibile un’area altrimenti abbandonata e che nel tempo, potrà dare lustro al Comune di
Mattinata, contribuendo a darle una visibilità ed un prestigio in termini di una naturale vocazione turistica dell’intero territorio;

3. Al punto in cui siamo, immaginando che nella peggiore delle ipotesi – a giudizio concluso – l’intero manufatto potrà essere acquisito al patrimonio dello Stato (escludendo da subito l’ipotesi dell’abbattimento pur in presenza, per come sembra, di abusi insanabili), auspico una “facoltà d’uso” della struttura nelle more di conoscere l’esito definitivo del giudizio penale;

4. In tale ipotesi, potrà anche essere richiesta una fidejussione, atta a garantire la restituzione della struttura al termine della vicenda giudiziaria nelle migliori condizioni di funzionalità che, al contrario, lasciandola inutilizzata per lungo tempo, non è certamente assicurata;

5. Tale soluzione della “facoltà d\’uso accompagnata da idonea fidejussione”, potrà garantire la perfetta conservazione delle opere nella loro interezza ma soprattutto, potrà assicurare quel livello occupazionale del quale questo territorio ne ha estrema necessità.  

In altri termini, per situazioni della specie descritta, appare a mio avviso indispensabile distinguere la “proprietà” dalla “gestione”, laddove:
  • la prima sarà chiamata a rispondere di eventuali responsabilità – sotto ogni profilo civile, amministrativo e penale – conseguenti alla realizzazione dell’opera se verranno provati gli abusi commessi allo stato solo presunti;
  • la seconda, invece, avrà cura di gestire l’ingente patrimonio immobiliare secondo le finalità per le quali è stato realizzato, assicurandone la restituzione integrale al termine dell’iter giudiziario.
Ciò detto, mi auguro che le Autorità competenti possano trovare una soluzione di ragionevole compromesso in grado di soddisfare le giuste esigenze di tutte le parti in causa.

Buon Natale a tutti!

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