lunedì, Maggio 6, 2024
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LONG TERM CARE: Contro i guai della vecchiaia bisogna giocare d’anticipo

Ho sentito
parlare di “Long Term Care” quale soluzione assicurativa particolarmente
vantaggiosa per le persone anziane. E’ vero, ci si può fidare?

Grazie

R I S P O S
T A

Le Long Term
Care sono polizze che tutelano l’assicurato in caso di perdita dell’autosufficienza,
cioè della capacità di badare da solo ai bisogni della vita quotidiana, come
muoversi, mangiare in autonomia, lavarsi, vestirsi.

La copertura
– che prevede un sostegno economico – è prevista non soltanto quando questa
menomazione delle normali capacità dell’individuo avvenga in seguito a malattia
o infortunio, ma anche nel caso in cui la persona abbia perso l’autosufficienza
semplicemente per vecchiaia.

Le LTC,
possono suddividersi in due categorie: quelle ad accumulazione e quelle a
ripartizione. Le prime sono polizze del ramo vita che consentono di accumulare
dei risparmi in un fondo speciale. All’eventuale verificarsi dell’evento che
pregiudica l’autosufficienza dell’assicurato, da questo fondo viene prelevato
un capitale una tantum oppure una somma periodica che verrà pagata all’assicurato
per tutto il periodo in cui non è in condizioni di autosufficienza.

Le seconde
sono invece polizze del ramo malattia nelle quali il premio pagato dall’assicurato
durante l’anno serve come contropartita per il rischio di quell’anno.

Se le
polizze ad accumulo sono più adatte a persone abbastanza giovani – con più
tempo quindi per costituirsi un proprio capitale – quelle a ripartizione sono
adatte anche a persone più avanti con gli anni (ma è bene considerare che oltre
una certa soglia di età, in genere 70 anni, le compagnie non danno la
possibilità di assicurarsi).

Alcune
compagnie prevedono la possibilità di trasformare l’indennità in servizi: cioè
provvedono a contattare i fornitori di assistenza domiciliare, e definire con
il medico curante le prestazioni di cui l’assicurato ha bisogno. Per evitare
che l’indennità non sia adeguata a coprire le spese dell’assistenza dopo un
certo numero di anni, a causa dell’erosione dell’inflazione, è previsto un aggiornamento
automatico in base al rincaro del costo della vita.

La rendita
viene attivata nel momento in cui la compagnia ha accertato che l’assicurato ha
perso l’autosufficienza, trascorso l’eventuale periodo di franchigia, cioè ol
periodo tra la data in cui si verifica l’evento e l’attivazione della rendita,
che può essere di alcuni mesi.

Queste
polizze, inoltre, spesso prevedono anche il cosiddetto “periodi di carenza”,
che intercorre tra la sottoscrizione della polizza e l’inizio effettivo delle
coperture contemplate dal contratto. Quanto al premio, è legato alla
durata e al massimale ma anche all’età d’ingresso
in polizza (quindi prima si sottoscrive il contratto meno si paga). Si ricorda
infine che per le polizze stipulate dopo il 2000, il premio è detraibile nella misura
del 19% fino a 1.291,14 euro, mentre le rendite percepite in caso di perdita
dell’autosufficienza sono esenti dall’imposta sul reddito delle persone
fisiche.

DAL SOLE 24 ORE DEL 25 AGOSTO 2014

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