giovedì, Maggio 2, 2024
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SUCCEDE IN ITALIA: Veneto Banca, azionisti ancora in attesa della vendita dei titoli

In data 9 luglio 2013, allettati dall’offerta
fattaci nel borsino della filiale della veneto Banca di Portogruaro,
relativamente a un bond della stessa banca con emissione 7 ottobre 2013 e con
un tasso fisso al 3,75% e scadenza 2015, accettiamo di aderire alla
sottoscrizione dello stesso tasso per un importo di 30 mila euro. In una fase
di tassi calanti, l’offerta fatta sembrava alquanto vantaggiosa per dei piccoli
risparmiatori come me e mia moglie.

L’unica condizione postaci
dall’ufficio titoli della filiale, era che la sottoscrizione di 30 mila euro di
obbligazioni Veneto Banca comportava anche un acquisto di un terzo di tale
importo in azioni della banca stessa.

Conosciamo abbastanza il mercato
obbligazionario, ma confessiamo la nostra ignoranza parziale su quello
azionario. Infatti io e mia moglie raramente abbiamo acquistato delle azioni; e
quando ciò è stato fatto, il tempo del mantenimento dei titoli in portafoglio non
ha mai superato i tre mesi.

In ogni caso, ci sentivamo abbastanza
tranquilli, confortati dal fatto che le azioni non fossero trattate nel mercato
primario e che, pertanto, non subissero oscillazioni quotidiane di prezzo.
Oltre a ciò ci sentivamo di dare ulteriore fiducia alla stessa banca che da
circa due anni ci aveva concesso un mutuo immobiliare senza grossi problemi.

Abbiamo quindi accettato la richiesta
e il 9 luglio 2013 abbiamo acquistato 360 azioni di Veneto Banca al prezzo di
40,75 euro. Il7 agosto 2013 abbiamo anche firmato la sottoscrizione dei 30 mila
euro di bond Veneto Banca 3,75%.

All’inizio del 2014 iniziano ad
arrivare le brutte notizie relative a una prossima ricapitalizzazione del
gruppo bancario non quotato. Allarmato mi consiglio con l’impiegato del borsino
della mia filiale dove per la prima volta vengo a sapere delle difficoltà nella
vendita dei titoli nel mercato interno della banca stessa.

Io e mia moglie prendiamo tempo fino
all’assemblea generale del gruppo fissata dell’aprile 2014 che sancisce la
ricapitalizzazione di Veneto Banca, portando, tra l’altro, il valore delle
azioni da 40,75 a
39,50 euro. E’ stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso: abbiamo quindi
dato ordine di vendita delle azioni il 12 maggio 2014.

Dopo di che nulla: nessuna risposta
sulla tempistica di rimborso e nessuna risposta, quanto meno, sulle intenzioni
della banca stessa in merito alla vendita delle azioni.

Logicamente, io e mia moglie non
diamo alcun benestare all’acquisto di nuove azioni al prezzo scontato di 36,50
euro in misura di una ogni tre vecchie detenute. Da aggiungere, poi, che
abbiamo scritto anche due raccomandate all’Ufficio Reclami della sede centrale
di Veneto Banca di Montebelluna: datate 19 maggio 2014 (con copia conoscenza
alla Banca d’Italia ed alla Consob), e l’altra 14 agosto 2014. Nel frattempo
nessuna risposta da parte di Veneto Banca, ma la Banca d’Italia e la Consob
invece mi scrivono, dicendo, tra l’altro, che nulla possono sui rapporti
azionari; ma per lo meno rispondono.

Mentre Veneto Banca tace. Veniamo poi
a sapere dalla fonte autorevole Consob che a giugno 2014 i reclami pervenuti
all’Ufficio reclami della sede centrali sono stati circa 400 in un anno.

E per i 400 reclami di azionisti vari
non danno alcuna risposta?

Ormai sconfortati, io e mia moglie,
in ultima istanza analizziamo lo Statuto Sociale di Veneto Banca e veniamo a
conoscenza del fatto che l’articolo 17 prevede la possibilità da parte della
banca stessa di un riacquisto delle proprie azioni in misura limitate al fondo
preposto non superiore comunque al 10% del capitale sociale.

Una risposta alla fine arriva da
Veneto Banca qualche giorno fa (fine settembre 2014, ndr).

Mi si dice che la banca affronterà
fiduciosa lo stress-test della Bce ad ottobre prossimo avendo Core Tier 1 oltre
l’11%.

Mentre esclude la possibilità di fare
leva sul fondo di riacquisto interno delle azioni proprie. Morale della favola:
abbiamo perduto i nostri soldi?

Pierina Bortolotto e Francesco
Borsatto

Jesolo (Ve)

RISPONDE VENETO BANCA

L’Istituto, nel limite delle facoltà
concessegli dalla vigente normativa comunitaria, è comunque da sempre impegnato
nell’assistere i propri soci e, a questo proposito, ricorda che esistono
strutture interne alla banca deputate alla risoluzione delle controversie. I
signori Borsatto riceveranno comunque risposta quanto prima da parte della
banca. Veneto Banca ricorda che la vendita delle proprie azioni, non essendo
scambiate su mercati regolamentati o sistemi multilaterali di negoziazione o
trattate in modalità di “mediazione” da parte dell’istituto stesso, potrebbe
incontrare momentanee dilazioni temporali nel disinvestimento stesso. La banca
sottolinea, tuttavia, come le caratteristiche intrinseche dell’investimento in
azioni Veneto Banca, in quanto titoli non quotati, abbiano impedito forti
oscillazioni nel tempo del valore del titolo, proteggendolo quindi dalle
turbolenze registratesi nei mercati azionari. (Sulla questione aumenti di
capitale,si veda anche l’articolo a pagina 22,ndr).

DA “Plus24” DEL”IL SOLE 24 ORE” DEL 22 NOVEMBRE
2014

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