Si può
costituire uno studio associato tra tributaristi (legge 4/2013) e
commercialisti (in possesso anche del titolo di tributarista certificato Fac)?
Il codice
deontologico dei dottori commercialisti non rileva motivi ostativi a tale
costituzione e tutti terrebbero le proprie partite Iva. La forma assunta non
vorrà essere quella di una società tra professionisti (Stp) in quanto non vi è
prevalenza ordinistica, ma sarebbe quella di studio associato. Lo studio
opererebbe solo nelle materie non riservate (comuni a tutti i costituendi) e
non tratterebbe quelle riservate (ad esempio, visto di conformità).
Il cliente che
necessitasse di tale servizio sarebbe libero di rivolgersi al commercialista
associato, quanto a terzi commercialisti. L’albo dei dottori commercialisti
potrebbe muovere azioni disciplinari nei
confronti del socio commercialista? E’ necessario interfacciarsi con l’ordine
per informarli? In caso affermativo, si tratterrebbe di una richiesta di
autorizzazione all’ordine (che potrebbe, motivando, negarla) o di una mera
comunicazione, dovuta per correttezza deontologica ?
R. L. – CAGLIARI
R I S P O S T A
Poichè il quesito riguarda per la
maggior parte professionisti non organizzati in ordini o collegi, non si può
istituire una società tra professionisti, neanche multidisciplinare, ma potrà
essere costituito uno studio associato, nel senso di stabilire un accordo per
condividere lo spazio e le attrezzature, con suddivisione dei costi, ma
l’esercizio dell’attività professionale, la fatturazione e tutti gli obblighi
fiscali e contributivi rimarranno personali dei singoli professionisti.
L’ordine dei
dottori commercialisti ed esperti contabili può esercitare il dovere di
controllo dei doveri deontologici e
professionali del dottore commercialista, ma non vi è l’obbligo di iscrizione
previsto invece per le società tra professionisti, né l’obbligo di notificazione che era previsto
dall’articolo 1 della legge 1815/1939 di creazione dell’associazione
professionale.
DAL”IL SOLE 24 ORE” DEL 26 GENNAIO
2015
