mercoledì, Maggio 1, 2024
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LA POLITICA IN VETRINA: Il mondo cambia e la musica pure!

 

Con la recente approvazione della riforma del lavoro, meglio conosciuta come “Jobs act”, ovvero la riforma elettorale passata con l’acronimo di “Italicum”, a parere di qualcuno, il Governo in carica avrebbe scantonato dal proprio ruolo massacrando ogni principio democratico.

Qualcuno, beninteso che, con passione, ricorda il passato, anzi per meglio dire, vive di passato quando si era soliti confrontarsi ad oltranza per raggiungere l’unanimità in ogni decisone politica, quando si aprivano tavoli di confronto con l’opposizione interna, con il sindacato e le forze sociali.
Erano altri tempi, allora si che il sindacato contava, bastava riempire le piazze, alzare il livello della protesta e tutto si bloccava.

Era il tempo delle discussioni ad oltranza, si parlava, parlava, parlava e, se non c’era accordo, sapete come ci si comportava anche quando si aveva responsabilità di Governo del Paese?
Si rinviava il problema. Si decideva di non decidere!

Oggi, qualcosa è cambiato, anzi si sta cercando di cambiare, nel senso che si procede in modo decisamente diverso.

Il Governo – in questo caso diciamo pure il Presidente del Consiglio in carica, una tale Matteo RENZI – ascolta tutti, media con tutti e alla fine decide, assumendosi la responsabilità degli effetti di quella decisone per il futuro del Paese Italia.

Per rimanere nell’ambito dei temi accennati, pensiamo all’iter seguito per l’approvazione del Jobs act: sono state ascoltate le forze politiche e sindacali e alla fine si è deciso, con il Parlamento che ha votato la riforma del lavoro.
Idem per la Riforma elettorale dove, al termine di oltre un anno di discussioni, accogliendo svariate modifiche all’impianto originario dell’Italicum, mettendoci la faccia (leggi fiducia) nelle Aule Parlamentari, la legge è passata.

Io per primo, di fronte a tale decisionismo, nei tempi e nei modi, sono rimasto favorevolmente sorpreso, devo ammetterlo, non ci ero abituato.

Se da un lato plaudo a questo nuovo modo di intendere la democrazia, dall’altro ricordo i veti del passato che per decenni hanno bloccato ogni tentativo di riforma.

Oggi vorrei dire a questi amici che ancora vivono di passato oaddirittura di solo passato che il mondo sta cambiando, le discussioni ad oltranza non sono più ammesse, manca il tempo, oggi non basta camminare, per uscire dalla palude bisogna correre!

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