lunedì, Aprile 29, 2024
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LA POLITICA IN VETRINA: Il pensiero dello statista in s.p.e. .

Il nostro Paese, da anni, forse da sempre, non ha mai brillato per
buona amministrazione e sufficiente lungimiranza nelle scelte di
politica nazionale ed estera.
Con la durata media di un Governo di
due o tre stagioni al massimo, abbiamo continuato a mandare un Premier e
un ministro degli esteri a Bruxelles ogni sei mesi. I partner europei,
dicono, non facevano neanche in tempo a conoscerli che già cambiava
tutto, governo a tempo per l’appunto.
Quando si votava dopo estenuanti campagne elettorali non ne parliamo.
Appena concluso lo spoglio delle urne avevano vinto tutti, nel senso che tutti i leader politici erano ancora vivi e vegeti.
Ciò malgrado, come abbiamo visto alle ultime politiche del febbraio
2013, nessuno aveva una maggioranza per governare e quindi, con la
benedizione di Re Giorgio, si procedette puntualmente alla grande
ammucchiata.
Governo dalle larghe intese, si disse!
Una volta
si sarebbe chiamato un governo di salvezza nazionle, un Governo
balneare, uno a convergenze parallele, un governo tecnico, il governo
del Presidente, l\’importante era tirare a campare, aumentare il debito
pubblico, moltiplicare gli stipendi e pensioni ai piani alti con il
beneplacido del Sindacato.
Come cambiano i tempi: adesso lo
chiamiamo il governo delle intese larghe, sconfinate, insieme
allegramente, anche se la si pensa all’opposto su tutto e non ci si
trova d’accordo su nulla!
Ma questo, nella politica italiana non è
mai stato un problema trattandosi di un dettaglio quasi insignificante,
l’importante è stato tirare a campare, invece che tirare le cuoia
secondo la metafora di andreottiana memoria.

Infatti, i problemi
non sono stati minimamente affrontati, le riforme che il Paese si
aspettava neanche a parlarne e tutti insieme a galleggiare: destra,
sinistra, sopra e sotto nessuno escluso.

Da poco più di un anno
abbiamo avuto il Governo Renzi che, dopo la fiducia del Parlamento, ha
iniziato a occuparsi dei problemi di questo Paese.
Cito sommariamente solo alcune delle Riforme che ha fatto, delle quali ne sento parlare da quando portavo i pantaloni corti:
• Riforma elettorale, in modo da sapere con certezza chi vince e chi perde, chi starà al Governo e chi all’opposizione;
• Abolizione delle province;
• Riforma dell’Articolo 18 dello Statuto dei lavoratori;
• Legge anticorruzione con la reintroduzione della rilevanza penale
nelle “False comunicazioni sociali” (alias Falso in bilancio);
• Riforma della Pubblica amministrazione;
• Autoriciclaggio e Riforma fiscale, con i primi provvedimenti
attuativi già in vigore a cominciare dalla riforma dell’Abuso del
diritto.

Questi provvedimenti, accompagnati da una contingenza
favorevole (il QE della Banca Centrale Europea forte immissione di
liquidità sui mercati in grado di annullare o contenere le speculazioni
finanziarie sul debito pubblico degli Stati in difficoltà e contenimento
del prezzo del petrolio), hanno favorito l’inversione di tendenza in
atto nella nostra economia, migliorando l’occupazione, i consumi interni
e soprattutto la fiducia degli italiani.
Si cominciano a vedere
cose inimmaginabili solo l’anno scorso. I principali indicatori
economici, dall’Istat al Fondo Monetario Internazionale, dalla Banca
d’Italia all’Unione Europea dicono che l’Italia è in ripresa e che la
recessione è alle spalle.
A questo punto interviene un vecchio
statista in Servizio Permanente Effettivo della politica del secolo
scorso, dove si parlava, parlava, parlava e, alla fine, se tutto andava
bene, si decideva di non decidere, di rinviare.

Torna l’On.le Pierluigi BERSANI e dice:
“”Non mi preoccupo di Verdini e compagnia. Mi preoccupo del Pd e delle
politiche di governo. Sembra che valori, ideali e programmi di
centrosinistra si sviliscano in trasformismi, giochi di potere e
canzoncine. Sembra, e non da oggi, che ci sia una circolazione
extracorporea rispetto al Pd e alla maggioranza di governo. Tanta nostra
gente pensa che sia ora di rendere più chiaro dove si stia andando,
senza cortine fumogene, giochi di parole e battute assolutorie. Anch\’io
la penso così.””

Egregio Onorevole Bersani, oggi si ha la
sensazione che gli italiani stanno ritrovando la fiducia nel futuro e
che la strada sia quella giusta.

La prego, a titolo personale, ci
risparmi questi sermoni che in passato non sono mai serviti a niente.
Le Riforme servono, sono urgenti e tutti quelli seduti in Parlamento a
rappresentare il popolo italiano sono abilitati ad esprimere il proprio
voto.
E se questo voto serve ad approvare i provvedimenti normativi
che non solo l’Italia si aspetta, ben vengano, anche quelli del
Senatore Verdini.
L’Italia e gli italiani non hanno tempo, ne hanno perso troppo, adesso bisogna correre.

AVANTI TUTTA!

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