giovedì, Maggio 2, 2024
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SUCCEDE IN ITALIA: Famiglia legata alle sorti della banca locale

Questa è la mia
situazione con la Banca Popolare di Vicenza. Ho acquistato azioni a 62,50 euro
e obbligazioni nel 2013. Ho richiesto il rimborso nel 2015 e purtroppo penso di
sapere come andranno a finire le azioni. Il conto corrente è di 132mila euro
cointestato con mia moglie. Abbiamo una casa di proprietà del valore di 550mila
euro intestata a me – siamo in divisione di beni – e un residuo mutuo da pagare
di 56mila euro. Ho 65 anni come mia moglie e siamo pensionati dal 2009. io
percepisco 2.450,00 al mese mentre mia moglie 900 euro. Ho un contratto di
cooperazione attraverso il quale guadagno circa 70mila euro lordi annui con
l’azienda dove ho sempre lavorato e nel 2016, viste le nuove direttive ci sarà
una probabile assunzione.

Mio figlio ha 28 anni
lavora e vive con noi al momento, ha comprato casa ad inizio 2017 se ne andrà.
Anche lui ha il conto in Bpvi ed in portafoglio 40mila euro Bpv S.U. 13-18 1°
RIS cedolare 2% annuo è il caso di tenerle?

Mia figlia vive con il
suo compagno ed hanno una bimba di quattro anni l’appartamento è di mia figlia
dove io ho garantito con la BPVI una fideiussione di 140mila euro. Riusciamo a
risparmiare circa 60mila euro annui. Le volevo chiedere se il mio portafoglio è
bilanciato e ricevere qualche suggerimento in proposito.

Ci hanno sempre seguito
come Cassa di Risparmio dal 1970 ed adesso come Bpvi ma dopo tutti questi
problemi era mio intendimento valutare lo spostamento di una parte verso altro Istituto
e chiedevo un suo suggerimento.

M. B. (via e-mail)

Risponde Federica Pezzatti f.pezzati@ilsole24ore.com

La
sua situazione è quella di molti risparmiatori che hanno investito su banche
con una forte connotazione regionale che in questi periodi si trovano in
difficoltà. Intere famiglie che hanno affidato i propri risparmi a un unico
istituto di credito fino a qualche tempo fa giudicato più che un istituzione.

La
crisi dovuta essenzialmente anche alle cosiddette sofferenze (ma se ne parla
diffusamente in altri articoli di questo numero e dei numeri che lo hanno
preceduto) ha dunque penalizzato interi territori (dagli imprenditori ai
risparmiatori).

Purtroppo
la fiducia nella banca e nel bancario di turno ha portato molti a investire
quasi alla cieca in azioni e obbligazioni del gruppo senza andare tanto per il
sottile. Al bando i confronti con altri investimenti o la diversificazione. I
clienti nei periodi di crisi di liquidità sono stati considerati un po’ come
dei Bancomat. In taluni casi, non so se sia il suo, le azioni e le obbligazioni
delle banche sono state proposte come pegno da pagare per avere finanziamenti o
mutui.

Per
quanto riguarda l’investimento suo e di sua moglie lei non mi dice nella sua
lettera l’ammontare e la ripartizione delle diverse asset class quindi non sono
in grado di darle un giudizio. Salvo dirle che spero che i soldi sul conto
corrente siano ben remunerati in quanto sono veramente tanti e se non lo
fossero andrebbero meglio collocati su strumento a basso rischio ma che almeno
abbiano un qualche rendimento.

Deve
sapere che oltre ai bond della sua banca esistono Etf, fondi e altri strumenti
che possono aiutarla a consolidare il suo patrimonio che comunque con la usa
capacità di risparmio sarà già consistente.

Quanto
alle obbligazioni del figlio, che per fortuna sua e vostra ha già un lavoro, di
emissioni con scadenza 2018 e cedola 2% ve ne sono cinque in circolazione.
Fatta eccezione per quello che scadrà il 4 gennaio, che vale circa 95, tutti
gli altri sono scambiati a 90 circa. “In questa fase, è probabile che le
quotazioni possano risentire negativamente della complessa situazione che riguarda
il sistema bancario, all’indomani delle polemiche seguite ai salvataggi –
spiega Angelo Drusiani, di Albertini Syz -.

Se
la famiglia è timorosa, forse farebbe meglio ad uscire dall’investimento”.

DAL “PLUS24”
DEL “IL SOLE 24 ORE” DEL 9 GENNAIO
2016

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