venerdì, Maggio 3, 2024
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SUCCEDE IN ITALIA: Trader in opzioni non ottiene il risarcimento da Binck Bank

Ho letto una risposta data a un
cliente di una banca online tempo fa. Sono protagonista di un caso simile.
Opero però con Binck Bank. Il 20 febbraio 2015, era il terzo venerdì del mese e
quindi giorno di scadenza opzioni. Le opzioni che avevo in portafoglio erano
sull’indice Dax, sia call che put, vendute in apertura.

Premetto che la mia posizione e la
mia strategia prevedeva di vendere alcune call in aperture, scadenza marzo.
Effettuo il login e inserisco un ordine di vendita, in apertura, su una
specifica base delle call, sull’indice dax, scadenza marzo. Una volta
confermato l’ordine mi compare il messaggio di notifica di saldo operativo
negativo; non nascondo che un pochettino sono rimasto spiazzato in quanto ero
quasi certo di avere i margini di liquidità disponibili, ma come si dice mai
dire mai….

Controllo i margini e tutto era a
posto. Effettuo un logout e rieffettuo il login. Reinserisco l’ordine come e mi
compare lo stesso messaggio di notifica di saldo operativo negativo. A questo
punto contatto l’helpdesk della banca, al quale spiego cosa mi sta succedendo,
mi si risponde dopo varie domande che effettivamente c’è un’anomalia e che si
provvederà con dei controlli. Nel frattempo io avverto che sono bloccato con
l’operatività e mi si dice che si può operare per telefono.

Faccio presente che come orario
siamo arrivati circa alle 13.15-13.20.

Come voi sapete l’orario fissato
per il settlement delle opzioni sull’indice Dax inizia alle ore 13.00 e finisce
alle 13.05. in allegato a questa mail trovate anche il dettaglio dei prezzi del
future per il giorno 20 febbraio. Come potete notare il massimo della giornata
è stato alle 13.05 per un valore pari a 11.161.

Se considerate che alle 13.15 –
13.20 circa il future aveva un prezzo all’incirca compreso tra 11.037 – 11.050,
potete rendervi conto del perché ho preferito n on operare al telefono. Le call
le avrei vendute sicuramente a un prezzo più basso rispetto al prezzo al quale
le avrei potute vendere se il Tol della banca non avesse avuto l’anomalia
segnalata.

Senza alcuna polemica, e sperando
che l’indice future ritornasse su quel prezzo ho pensato che non fosse il caso
di operare al telefono e aspettare nel pomeriggio.

Purtroppo l’indice non è più
tornato nel pomeriggio su quei valori, anzi è calato ulteriormente e a una
certa ora mi sono deciso, visto che l’anomalia era stata ripristinata sul Tol,
a cambiare strategia, vendendo anche opzioni put in apertura per cercare di
recuperare i “punti” perduti, rispetto ai prezzi che quotavano le opzioni
intorno alle ore 13-13.15.

Mi sono rivolto all’intermediario
con un reclamo, richiedendo un risarcimento per un importo pari a 1.470 euro da
me stimato come danno subito. La risposta, da parte dell’intermediario, è stata
negativa e rimandava alle “informazioni sugli strumenti finanziari” della
Informativa precontrattuale, facente parte delle Condizioni Generali del
contratto. “Alla luce della problematica
temporale per chiudere le sue operazioni, il nostro Support Desk ha evidenziato
al signor Orlando Terracciano, come tra l’altro da Lei specificato, che poteva
procedere alla trasmissione dell’ordine attraverso il telefono”. Considerato
che lei non ha voluto usufruire della possibilità di chiudere la posizione al
telefono con uno dei nostri operatori e non ha nemmeno contattato la nostra
Banca per avere direttive precise e dirette al riguardo e consapevole dei
rischi derivanti di tale operatività in Opzioni come meglio precisato al punto
6 della Informativa precontrattuale ivi menzionata, siamo spiacenti di non
poter accogliere il reclamo di cui all’oggetto”, concludeva la missiva della
banca.

Da parte mia posso dire
innanzitutto che non si trattava nello specifico caso di chiudere posizioni, ma
di aprirne di nuove, in quanto le posizioni in essere erano sotto settlement
per la scadenza mensile.

Inoltre le uniche direttive
specifiche che mi sono state date in merito alla operatività in opzioni, sono
state quelle di poter regolare l’operazione al telefono con un operatore.

Come scritto nella vostra rubrica,
si tratta di un caso, a mio avviso, in cui la banca non ha consentito di
vendere al cliente i titoli al momento giusto, a causa di un problema tecnico
nel sistema. Sempre citando la vostra rubrica:”Poiché la banca prevede nel
contratto che il cliente possa impartire gli ordini con tecniche di
comunicazione a distanza è anche obbligata a far funzionare al meglio i suoi
sistemi informatici – come diceva una vostra risposta data dall’avvocato Paola
Moreschini – ed è responsabile di eventuali disservizi, ai sensi del decreto
legislativo 58/1998, salvo che non provi che il malfunzionamento è dipeso da
cause ad essa non imputabili”. In questo caso, si tratta di un’anomalia del
sistema, per quello che riguarda il calcolo dei margini, che in fase si
settlement dei derivati, si comportava in maniera anomala.

Per poter provare questo vi allego
anche una videata di come si presentava il dettaglio portafoglio.

Spero che il vostro intervento sia risolutivo,
e non mi costringa a rivolgermi all’organismo di mediazione.

Orlando Terracciano (via e-mail)

RISPONDE BINCK

Binck
si scusa per il disservizio occorso nella giornata del 20 febbraio 2015 durante
la scadenza delle opzioni Eurex. Ma, a differenza della situazione di Ing
Direct a cui fa riferimento nella lettera, il servizio di back up telefonico di
Binck era regolarmente disponibile. Tuttavia, il cliente ha scelto di non
avvalersene, mantenendo aperta la posizione nella speranza di un recupero dei
prezzi.

Di
conseguenza, siamo spiacenti di non poter accogliere il reclamo. A
compensazione del disservizio contatteremo il cliente per proporgli
un’agevolazione commerciale.

DAL
“PLUS24” DEL “IL SOLE 24 ORE” DEL
23/01/2016

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