Nella
mia famiglia è in atto la successione dai miei genitori, entrambi deceduti (che
hanno stilato un testamento personale con differenti contenuti, in tempi
diversi, quindi con palesi difficoltà nel decifrare le volontà) a me e mia
sorella.
Oggetto
di successione, tra le altre, è l’attività commerciale di bar. Le mura del
locale sono destinate a me, l’attività vera e propria invece è stata lasciata a
mia sorella.
Chiaramente
qui ci sono discordie. La proprietaria dell’immobile può fruirne liberamente o
è “costretta” a lasciarlo immutato per permettere si svolga l’attività
commerciale svolta attualmente?
D. A. – NUORO
R I S P O S T A
L’interpretazione del testamento
non trova linee guida nel Codice civile, ed è, in ultima analisi, attribuita
alla competenza del Giudice (a maggior ragione quando tra gli eredi sorgono non
solo dissidi, ma anche diverse incomprensioni dei testi scritti dai genitori).
Nel
caso specifico, occorrerà valutare se le disposizioni testamentarie fanno
comprendere che l’attribuzione dell’azienda è tacitamente comprensiva di un diritto
ad utilizzare l’immobile (a titolo oneroso o gratuito), ovvero implica
esclusivamente il trasferimento della proprietà dei beni che la compongono.
DAL “IL SOLE 24ORE” DEL 21MARZO 2016