Un
utente Rai viene a mancare nel maggio 2016. l’abitazione rimane chiusa e viene
sigillato il contatore della luce. L’erede provvede all’invio
dell’autocertificazione dello stato attuale, precisando che un televisore è
detenuto nella sua abitazione, per il quale è abbonato Rai.
Si
chiede se l’erede deve pagare il canone per i cinque mesi di vita del de cuius
o per l’intera annualità.
M. S.– MATERA
R I S P O S T A
L’erede
deve sempre e comunque rispondere dei debiti e degli incombenti che riguardano
il de cuius, ossia il parente defunto. Nel caso del lettore, dunque, il canone
dovrebbe essere corrisposto per i cinque mesi in cui il parente era in vita,
sempre che detenesse apparecchi televisivi nell’immobile di residenza. In
assenza di fatturazione elettrica è comunque possibile che il pagamento di
quanto dovuto sia richiesto in futuro agli eredi, magari tramite cartella
esattoriale, qualora gli stessi non si siano attivati a versare autonomamente
la quota spettante per i mesi in questione, tramite modello F24.
DAL “IL SOLE 24 ORE” DEL22 AGOSTO 2016