E’
vero che la patente rumena di un cittadino rumeno, residente in Italia, parte
da 20 punti e viene decurtata a ogni infrazione del corrispondente numero di
punti, senza la possibilità di frequentare corsi di recupero e di riavere due
punti ogni due anni? Lo stesso vale per un cittadino moldavo con le stesse
caratteristiche? E quando si arriva a zero, che cosa accade?
E. B.– GENOVA
R I S P O S T A
Nelle
situazioni in questione, qualora si venissero decurtati tutti i punti dalla
patente, non sarà più possibile guidare in Italia. Tuttavia, per recuperare i
punti c’è la possibilità di convertire la patente straniera in quella italiana.
Il
sistema a punti, introdotto in diverse nazioni, ha un intento più cautelare che
sanzionatorio, con il fine di tutelare tutti gli utenti della strada e
responsabilizzare gli automobilisti. Qualora si perdano tutti i punti da una
patente italiana, o convertita in Italia, occorrerà sostenere nuovamente gli
esami. In base agli accordi sottoscritti fra Stati, incluse Romania e Moldavia,
è possibile che la Motorizzazione italiana riconosca oppure converta la patente
estera di un cittadino, fattispecie, queste, previste dal Codice della strada
qualora si risieda nel nostro Paese.
Von
la conversione, la patente originale viene sostituita dalla patente italiana,
mentre con la procedura di riconoscimento sulla patente originale viene
applicato un bollino adesivo, che permette di identificarla nell’anagrafe
nazionale degli abilitati alla guida.
Per
i cittadini moldavi, in particolare, dal 2016, in considerazione
delle recenti intese, è possibile effettuare la conversione della patente senza
dover sostenere esami solo se si è residenti in Italia da meno di quattro anni
al momento della presentazione della domanda. Coloro che sono residenti in
Italia da più di quattro anni potranno, invece, ottenere il rilascio della
patente italiana solo per conversione solo dopo avere superato gli esami
teorici e pratici di revisione della patente.
DAL “IL SOLE 24 ORE” DEL
3 OTTOBRE 2016
