giovedì, Maggio 2, 2024
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LA POLITICA IN VETRINA: Referendum, guardiamo al futuro ricordando il passato!

In questi giorni, io come tanti altri, per ragioni e motivazioni diverse, spesso opposte, cerchiamo di commentare, ognuno a proprio modo i contenuti del programmato Referendum popolare da tenersi il prossimo 4 dicembre.


Non sto ad elencare le mie Ragioni del SI per non tediarvi troppo.
Mi limito a fare qualche riflessione, guardando al futuro per le oggettive modifiche, per certi versi epocali, che si propongono per la nostra Carta costituzionale.


Nello stesso tempo, per meglio avvalorare la mia scelta di campo, vorrei, insieme a chi mi legge, “ricordare il passato, quello della nostra generazione”.


In altri momenti, con altri governi e con i politici che hanno governato questo Paese negli ultimi 30 anni, quelli che oggi non accettano nessun cambiamento, sulle scelte difficili, si ragionava, si ragionava molto, anzi che dico, moltissimo, poi si aprivano tavoli, si parlava, parlava, parlava e, alla fine, siccome non c\’era mai uno straccio di accordo, SI RINVIAVA a tempi migliori, praticamente a babbo morto.


Diciamolo, ricordiamolo forte a chi oggi appare legittimamente orientato a votare NO – certamente in buona fede e/o in qualche caso non informato a sufficienza – quello che abbiamo vissuto, nel mentre il Paese affondava: burocrazia impazzita, corruzione senza freni, pensioni da 90mila euro a fronte di altre di 450 euro, pressione fiscale da estorsione di Stato (suicidi di imprenditori o, per sopravvivere delocalizzazione aziendale).


Di questo ovviamente, non c\’era e non c\’è ancora adesso un responsabile, perché al pentapartito di una volta, della prima Repubblica, da un po’ di tempo si chiamano coalizioni, dove comandano tutti – anche i partiti da prefisso telefonico e, se le cose vanno bene (rarissimamente), comune soddisfazione perché hanno vinto tutti; se invece vanno male (nella norma), non c’è mai un responsabile (le sciagure in Italia sono sempre orfane).


Emblematico al riguardo, quello che oggi sento da un leader di un ex grande partito (mio ex grande amore, politicamente s’intende) che, con una maggioranza bulgara, per giustificare il mancato abbassamento della pressione fiscale dice: “”E’ vero, io l’ho promesso, ma gli alleati di Governo, mi hanno impedito di realizzare il programma””.
Ecco, questa è la vera sintesi per cui ho deciso, convintamente di votare SI.
L’occasione è storica, irripetibile.
Viva la democrazia, viva la libertà, viva l’Italia!

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