venerdì, Maggio 3, 2024
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TITOLO DI CREDITO: Differenza tra assegno bancario e circolare

L’assegno
bancario è quello emesso dal titolare di un conto corrente ed è coperto con i
soldi depositati sul conto medesimo; l’assegno circolare viene emesso dalla
banca sulla base del previo deposito della copertura.

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Si sente spesso parlare
di assegno bancario assegno
circolare 
e, a
volte, i due termini vengono utilizzati in modo errato: si tratta invece di due
distinte forme di pagamento, con presupposti e condizioni differenti. In questa
breve scheda cercheremo di spiegare la differenza tra assegno bancario
e assegno circolare 
in
modo pratico e uscendo fuori dalla terminologia tecnica di settore.

Cos’è l’assegno bancario

L’assegno bancario è
quello che viene emesso dal titolare di un conto corrente il
quale si è fatto prima rilasciare, dalla propria banca, un carnet di assegni.
Dunque l’assegno bancario presuppone l’esistenza di un conto
corrente 
e che il conto corrente sia pieno, o
meglio possa “coprire” l’importo riportato sull’assegno medesimo. Se così non
fosse, e sul conto non vi dovesse essere la necessaria copertura (cosiddetta provvista)
per pagare l’assegno quando il creditore lo porta all’incasso, scatterebbe il
cosiddetto protesto.
L’assegno, cioè, viene passato a un notaio perché dichiari ufficialmente che il
titolo non è stato pagato per mancanza di fondi. In tal caso si parla anche,
nel gergo comune, di emissione di assegno a vuoto.
Tale comportamento non costituisce più un reato, ma ad esso sono collegate
sanzioni di carattere amministrativo. Il creditore può eseguire un pignoramento
previa notifica di un atto di precetto – nei confronti del debitore.

 Chi accetta un assegno bancario, quindi, non può mai avere la certezza
matematica che il conto sia coperto: per accertarsene non dovrà far altro che
portarlo immediatamente all’incasso. La banca gli dirà se sul conto vi è
sufficiente copertura o meno. La risposta è immediata se l’assegno viene
presentato alla banca emittente (quella cioè del titolare del conto),
altrimenti, se portato presso il proprio istituto di credito, ci vorrà qualche
giorno.

Purtroppo, se l’assegno viene protestato, i costi del protesto vengono
addebitati al creditore: oltre al danno, la beffa.

In ogni caso, se il
debitore emette un assegno e dichiara che sul conto c’è la copertura
sufficiente, facendo in modo di convincere il creditore che il titolo verrà
regolarmente pagato, mentre invece sa già che il conto è in rosso, commette il reato
di insolvenza fraudolenta
.

L’assegno
bancario “scade”?
Non è
corretto parlare di una data di scadenza dell’assegno
bancario
. Piuttosto bisogna dire che l’assegno va incassato entro 8 giorni se emesso su piazza
(ossia la banca del creditore e quella del debitore si trovano nella stessa
città/Comune) oppure entro 15 giorni se emesso fuori piazza (qualora la
città/Comune sia diverso).

Finché tali termini non
scadono la banca non può rifiutarsi di pagare l’assegno bancario, anche se
glielo ordina il correntista. Invece, se scadono gli 8 (o 15) giorni, il
correntista può revocare l’ordine di pagamento alla propria banca e
quest’ultima non dare più i soldi al creditore. Resterebbe sempre la
responsabilità patrimoniale del debitore verso il proprio creditore.

Cos’è l’assegno circolare

Completamente diverso
dall’assegno bancario è l’assegno
circolare
. In questo caso, il debitore che deve consegnare una
somma al proprio creditore, come pagamento di un’obbligazione, anziché
dargliela in contanti, può depositarla in banca e,
all’esito di tale deposito, farsi rilasciare dall’istituto di credito un
certificato (appunto l’assegno
circolare
) che garantisce la presenza di tale somma.
Consegnando detto titolo al creditore gli consente di andare a ritirare
l’importo già depositato presentando un semplice documento di identità.
Sull’assegno circolare è infatti previamente stampato – da parte della banca
emittente – sia l’importo che il beneficiario. Quindi, in tal caso, il
creditore ha la certezza matematica che l’assegno è coperto perché esso viene
emesso solo a condizione che prima il debitore abbia depositato in banca la
somma corrispondente all’importo indicato nell’assegno.
 Di conseguenza non c’è rischio che l’assegno circolare possa essere protestato.

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