Ho
41 anni. Sono stato assunto nel novembre 2001 e ho 15 anni di contributi. Ho
fatto domanda di riscatto di laurea per i 4 anni di università che vanno dal 1°
novembre 1994 al 31 ottobre 1998. la richiesta è di 47.000 euro in 120 rate (10
anni).
Se
io riscattassi i 4 anni, mi risulterebbe almeno 1 anno di contributi prima del
dicembre 1995 (gli anni vanno dal 1994 al 1998) quindi rientrerei nel metodo di
calcolo misto.
In
conseguenza di ciò, non rientrerei nella pensione anticipata (63 anni, più mesi
di speranza di vita) più 20 anni di contributi) del metodo contributivo. Vorrei
capire se riscattando i 4 anni potrei andare prima in pensione o, per assurdo,
dopo.
L. F.– TARANTO
R I S P O S T A
Il
riscatto della laurea, che temporalmente si colloca prima del 1° gennaio 1996,
determina l’impossibilità in capo al lettore di accedere alla pensione
anticipata contributiva, che ad oggi si consegue con 63 anni e 7 mesi, 20 anni
di contribuzione effettiva e un primo importo di assegno pensionistico non
inferiore a 2,8 volte l’assegno sociale.
Per
il lettore, tale pensione sarà conseguibile tra il 2040 e il 2042. In assenza della
data di nascita, si deve supporre che il lettore sia nato nel 1975; pertanto,
conseguirà la pensione di vecchiaia nel 2044/2045, quando si stima che saranno
richiesti 69 anni e 3 mesi, fatti salvi gli effettivi adeguamenti legati alla
speranza di vita.
Nel
2044 si stima che saranno richiesti, in alternativa al requisito anagrafico, 45
anni e 6 mesi di contributi mentre il lettore, senza il riscatto, ne potrà
vantare solo 43. Pertanto, con la situazione attuale, la pensione anticipata
risulterebbe successiva a quella di vecchiaia. Con il riscatto dei 4 anni di
laurea, riuscirebbe a conseguire la pensione anticipata nel 2042, quando si
stima che saranno richiesti 45 anni e 4 mesi di contributi.
Ovviamente,
tale pensione risulterà di importo superiore rispetto alla pensione anticipata
contributiva.
DAL “IL SOLE 24 ORE” DEL 6 FEBBRAIO
2017
