mercoledì, Maggio 8, 2024
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AZIONE ESECUTIVA:Posso accreditare lo stipendio su Paypal per evitare il pignoramento?

Posso accreditare lo stipendio su Paypal per evitare il pignoramento?

 

Accredito della retribuzione mensile sul conto Paypal o sulla carta Paypal: è possibile ed è utile a evitare il pignoramento?

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Ho una procedura esecutiva in corso: vorrei sapere se, accreditando lo stipendio su Paypal, posso evitare il pignoramento.

Non esiste alcuna normativa che vieti che lo stipendio di un lavoratore possa essere accreditato su un conto Paypal: dato che le modalità di accredito, però, sono particolari, in quanto per il datore di lavoro non è possibile ricaricare il conto Paypal con un bonifico, ma deve essere in possesso, a sua volta, di un conto dello stesso circuito, bisogna accordarsi esplicitamente su questa modalità di pagamento, che per l’azienda potrebbe essere scomoda.

Diversamente, utilizzando la carta prepagata Paypal Evolvi, che ha l’iban, il datore di lavoro può inviare un bonifico, come se si trattasse di un ordinario conto corrente: ma, in questo caso, non c’è nessuna differenza tra possedere la carta Paypal e un normale conto, in quanto sono entrambi facilmente pignorabili, perché presenti nell’anagrafe tributaria. È invece il conto Paypal vero e proprio ad essere difficilmente pignorabile, perché non presente nell’anagrafe dei conti correnti e facente capo a una banca straniera.

Peraltro, non bisogna dimenticare che lo stipendio è pignorabile direttamente alla fonte, nei limiti di un quinto, prima che sia accreditato. Ma procediamo per ordine e cerchiamo di fare chiarezza sulle differenze tra il conto Paypal, la carta prepagata Paypal e le carte prepagate in genere, per capire quali sono gli strumenti più difficili da pignorare per il creditore.

Che cos’è Paypal

Paypal è un circuito mondiale che consente ad acquirenti e aziende di inviare e ricevere pagamenti online: la società che si occupa della emissione della Paypal in Europa è la Paypal Europe e fa capo alla Paypal Inc, con sede in California (Usa). Si tratta dunque di una società straniera, non sottoposta all’obbligo di comunicazione all’Agenzia delle entrate delle informazioni sui conti all’Anagrafe dei conti correnti (la maxi banca dati formata da tutte le informazioni che gli istituti di credito italiani devono fornire al fisco, al fine dei controlli anti evasione).

Esistenza del conto Paypal

Questo, però, non vuol dire che il pignoramento del conto Paypal sia impossibile, ma soltanto che il creditore incontra delle serie difficoltà.

Innanzitutto è difficile, per il creditore, venire a conoscenza dell’esistenza del conto corrente Paypal, proprio perché, come abbiamo detto, trattandosi di una banca straniera sfugge all’Anagrafe dei conti correnti. Pertanto il creditore, pur potendo consultare, per il tramite dell’ufficiale giudiziario, l’anagrafe dei conti correnti, non vedrà le eventuali disponibilità su Paypal.

È più facile, invece, verificare l’esistenza di fondi su Paypal per l’Agenzia delle Entrate, sia in virtù delle convenzioni internazionali (che impongono la collaborazione tra autorità per il contrasto all’evasione), sia per il fatto che ogni movimentazione tra conti viene tracciata e, quindi, si può risalire senza grosse difficoltà al rapporto di conto in questione.

Pignoramento del conto Paypal

Ma torniamo al nostro creditore: questi, se non può procedere al pignoramento presso terzi, può intraprendere un pignoramento mobiliare (in pratica, può mandare l’ufficiale giudiziario a casa, o nell’azienda del debitore, per pignorare attrezzature, mobili, elettrodomestici, preziosi, etc.): a questo punto, se non trova nulla di pignorabile, l’ufficiale deve chiedere al debitore ove questi abbia “nascoste” eventuali ulteriori disponibilità economiche.

Il debitore, a questo punto, deve dire la verità, pena l’applicazione di sanzioni penali: pertanto, è tenuto a “confessare” all’ufficiale la presenza di una provvista sul conto Paypal.

Quindi, una volta che il creditore è venuto a conoscenza dell’esistenza del conto Paypal può pignorarlo senza difficoltà?

Tutt’altro, in quanto deve intraprendere un pignoramento nei confronti di una banca straniera: a questa tipologia di pignoramento si applicano le regole sulle notifiche internazionali, che comportano notevoli oneri e difficoltà.

Ammettendo che riesca, poi, ad effettuare il pignoramento, il creditore non riceve denaro contante, ma dei “crediti” spendibili tramite moneta elettronica, in quanto il servizio di Paypal non si configura come servizio di deposito o investimento. Questo è l’aspetto che comporta le maggiori difficoltà nell’ipotizzare il pignoramento del conto Paypal.

Pagamenti con Paypal

Tuttavia, anche per il lavoratore che decide di versare tutte le disponibilità sul circuito Paypal ci sono degli svantaggi: ad esempio, non può andare a fare la spesa pagando direttamente col conto Paypal, ma è necessario che trasferisca la disponibilità del conto nel suo ordinario conto corrente o in una carta prepagata, che sono pienamente pignorabili.

Pignoramento carta prepagata con iban

Che il debitore scelga di avvalersi, difatti, di un normale conto corrente o di una carta prepagata con iban, compresa la carta prepagata Paypal Evolvi, entrambi gli strumenti sono facilmente pignorabili, in quanto i rapporti entrano a pieno titolo nell’Anagrafe tributaria. La carta Paypal Evolvi, difatti, si appoggia al circuito Carta Lis Imel, che è italiano: dunque il creditore non deve procedere al pignoramento presso una banca straniera.

Non capita di frequente, è vero, che un creditore proceda a pignorare una carta, in quanto la disponibilità è limitata e i costi del procedimento di esecuzione sono elevati: ma nulla gli vieta di procedere, anche come forma di “persuasione al pagamento” nei confronti del debitore, che si vede il rapporto bloccato sino a concorrenza dell’importo dovuto, con tutti i problemi che ne conseguono.

L’unica salvezza per il debitore, se nel conto o nella carta sono depositate soltanto somme provenienti dall’accredito dello stipendio, è il limite al pignoramento, che può riguardare solo le somme superiori a 1.345,56 euro(il triplo dell’assegno sociale per il 2017).

Pignoramento del quinto dello stipendio

Infine, non dobbiamo dimenticare che lo stipendio è pignorabile alla fonte dal creditore, nella misura di un quinto: in pratica, col pignoramento del quinto dello stipendio, il datore di lavoro è tenuto dare la quinta parte della retribuzione netta direttamente al creditore, a prescindere dalle modalità di accredito degli emolumenti.

Fonte: LLpT

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