Devo
incassare un buono postale (serie P emesso 12 aprile 1986). Sul retro del buono
è presente solo la griglia dei tassi di remunerazione prestampata. L’ufficio
postale vuole rimborsare 7.950,88 euro anziché 13.605,71 come calcolato.
Come
posso far valere le mie ragioni?
S. F.– CASALE SUL SILE
R I S P O S T A
IBuoni fruttiferi postali della serie “P” sono stati istituiti con Dm 16 aprile
1984 con effetto dal 1° luglio 1984. successivamente, con il Dm del 13 giugno
1986 venne istituita una nuova serie di Buoni fruttiferi postali: la Serie “Q”.
tale decreto ha previsto all’articolo 6 che sul montante dei buoni postali
fruttiferi della serie “P” emessi dal 1° gennaio 1986 al 30 giugno 1986 –
periodo durante il quale venne emesso il buono del lettore – i nuovi saggi
avrebbero avuto decorrenza dal 1° luglio e si sarebbero applicati sul montante
maturato (capitale + interessi) a questa ultima data.
Poste
Italiane, all’epoca in questione, provvedeva ad affiggere manifesti informativi
che venivano periodicamente aggiornati e che contenevano le condizioni vigenti
e modificative per i Servizi di BancoPosta , svolgendo la funzione degli
attuali fogli informativi. Sembra quindi che l’importo indicato da Poste
Italiane possa essere corretto ove abbiamo tenuto conto della variazione dei
tassi di interesse intervenuti successivamente all’emissione del Buono Postale
in possesso del lettore.
Si
tenga conto che la pronuncia delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione
n.13979 del 15 aprile 2007, che ha riconosciuto corretto il valore degli
interessi indicati sul buono, ha esaminato una diversa fattispecie, poiché in
tal caso Poste Italiane aveva emesso per errore un buono postale con interessi
diversi (superiori) da quelli in vigore al momento dell’emissione del buono stesso.
DAL “IL
SOLE 24 ORE”
DEL 3 APRILE
2017
