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Banca Centrale Europea: Dal bazooka alla pistola giocattolo, ad acqua!

Banca Centrale Europea: Dal bazooka alla pistola giocattolo, ad acqua!

 

L’ex Governatore della Bce, Mario Draghi, ci aveva abituati a gestire le difficoltà con relativa disinvoltura laddove, in presenza di speculazioni sul debito pubblico, aveva imposto acquisti centralizzati del debito sovrano di tutti gli Stati aderenti all’area Euro.

In una fase di particolari speculazioni finanziarie, nel luglio del 2012, durante gli otto anni del suo mandato, intervenne affermando in modo solenne: “Nell’ambito del nostro mandato, la BCE è pronta a fare tutto ciò che è necessario per proteggere l’euro”.

In pratica, con il famoso “quantitative easing”, il famoso bazooka, aveva immesso grandi liquidità monetarie sul circuito economico, acquistando direttamente le obbligazioni emesse da ogni singolo Stato sovrano laddove questi,  non fosse riuscito a finanziarsi sul mercato ordinario pagando un interesse ragionevole.

Se non avessimo avuto l’ombrello della Bce, gli investitori istituzionali – in  primis le banche internazionali e i grandi Fondi – ci avrebbero strozzato con interessi da usura portando il sistema Italia ad un sicuro fallimento.

Questa protezione, di fatto, oltre ad assicurare il finanziamento della nostra economia e delle nostre banche ad un interesse non  solo ragionevole ma addirittura di comodo, è anche riuscita a tenere basso il valore dello spread.

Cristina Lagarde – Avvicendamento guida Bce

Con la scadenza del suo mandato, il nostro Governatore e stato recentemente sostituito alla guida della Bce, arrivando l’ex Direttore generale del fondo monetario internazionale, la francese Cristina Lagarde.

Al posto del bazooka, abbiamo messo una pistola giocattolo, in pratica una pistola ad acqua e l’occasione per evidenziare queste differenze, non solo di forma, sono arrivate puntuali.

Infatti nella conferenza stampa di ieri,  davanti alla stampa internazionale che pressava per sapere con quali modalità la Banca Centrale Europea potesse intervenire per aiutare le diverse economie alla luce delle difficoltà contingenti per lo più legate alla epidemia in atto del “corono virus”, ha risposto laconica:  “non è compito della Bce favorire la riduzione degli spread”.

Gli effetti di questa uscita infelice si sono subito registrati con il crollo di Piazza Affari a Milano e l’immediata impennata dello spread che ha raggiunto i 250 punti base.

A questo disastro, ha cercato di porre un freno l’immediato intervento del nostro Capo dello Stato Sergio Mattarella che rivolgendosi al Governatore in gonnella ha detto: Ci aspettiamo solidarietà, non ostacoli”. 

Conclusioni 

Inadeguata e priva di self control. A giudizio di molti l’uscita pubblica del responsabile della politica economica europea è stato tanto dannosa quanto inopportuna ed inadeguata.

Se quand’anche fosse vero che la Bce non sia deputata a favorire la riduzione dello spread, è però inconfutabile che la Banca centrale ha il compito di stabilizzare la politica monetaria del vecchio continente aiutando gli Stati a superare le difficoltà, accompagnando ed imponendo – laddove serve – processi di riforma virtuosi nel medio e lungo periodo a beneficio della intera comunità che si ha la presunzione di rappresentare, al pari di quanto avviene con la Federal Reserve System a stelle a strisce.

Agire sui tassi di cambio, fissando in tal modo il costo del denaro per il sistema creditizio chiamato a finanziare le imprese sul territorio, non significa forse intervenire anche sul grado di solvibilità del singolo Stato.

Insomma, in presenza di questa frittata, che tanto danno ha provocato, se non rimuoverla, pensiamo alla nomina di un Super commissario, in pratica un “Tutor” in grado di garantire non dico la crescita ma almeno la sopravvivenza dell’Europa!

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