Fornero & Bellanova: Lacrime a confronto!
Qualche solone sovranista, davanti allo sfogo emotivo, in lacrime di ieri del Ministro Teresa Bellanova, ricordando un evento analogo della Ministro Elsa Fornero del 2012, all’epoca del Governo Monti, ha tuonato:
“Bisogna piangere per gli italiani, famiglie e imprese, che stanno affrontando un periodo di grandi difficoltà, senza precedenti nella nostra storia recente”.
La Bellanova, ricordo che si è emozionata perché è riuscita a far approvare nel decreto “rilancio” appena pubblicato, la regolarizzazione di tanti immigrati impiegati in agricoltura (braccianti) e nelle nostre case nell’assistenza ai nostri anziani (colf e badanti).
Una conquista di civiltà che potrà meglio contrastare il caporalato e il lavoro irregolare, invisibile.
Lacrime della Fornero
Nel 2012, si approvò una riforma delle pensioni particolarmente onerosa per le fasce più deboli della nostra società e che ancora oggi, a parte le chiacchiere, nessun Governo ha cancellato.
Tale riforma servì per fare cassa, posto che a novembre 2011, con il Governo dell’ex cavaliere era agli sgoccioli, non c’erano neanche le risorse per la spesa pubblica a fine mese (stipendi e pensioni). In pratica, eravamo falliti, senza soldi, senza speranze e con una crisi finanziaria che mieteva vittime in ogni dove nelle imprese e nelle famiglie.
La riforma di cui parliamo, venne approvata in 15 giorni senza emendamenti e senza colpo ferire dal 95% delle forze parlamentari, con il voto contrario della sola Lega nord – di cui Salvini, il solone di oggi – era parlamentare europeo, con una presenza in termini di seggi parlamentari del 4%.
Una soluzione del genere, votata dall’intero Parlamento dell’epoca, come la possiamo definire oggi?
Conclusioni
Emozionarsi, è indice di sensibilità, amore per gli altri.
Aiutare gli italiani, come il nostro solone di memoria corta predica è assolutamente giusto nella misura in cui questo Governo, attraverso i recenti provvedimenti economici – dal Cura Italia, al Decreto liquidità per finire al Decreto rilancio – riesca a fare arrivare liquidità alle fasce più deboli della nostra società, ivi compreso il mondo delle piccole e piccolissime che più di altri, hanno sofferto la chiusura obbligatoria di oltre due mesi.
Per fare questo, bisogna superare lo stallo che ancora oggi esiste nel circuito creditizio chiamato a gestire il merito creditizio degli aiuti a completa garanzia pubblica.
La richiesta di manleva sul merito creditizio avanzata dal Direttore generale dell’Associazione Bancaria Italiana – Giovanni Sabatini – nell’audizione alla Camera, rimane una condizione fondamentale.
Fate presto!