giovedì, Maggio 2, 2024
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Antiriciclaggio & Decreto liquidità: dal bazooka alla pistola ad acqua!

Antiriciclaggio & Decreto liquidità: dal bazooka alla pistola ad acqua!

 

Di fronte ad uno stallo di fatto nella erogazione dei finanziamenti alle imprese a completa o parziale garanzia pubblica, qualche settimana addietro è intervenuta la Presidente della Commissione bicamerale d’inchiesta sulle banche, Carla Ruocco, chiedendo di accelerare al massimo tutte le procedure.

All’inizio, appena uscito il decreto liquidità n.23/2020,  definito dal Premier in una conferenza stampa un vero bazooka per l’economia , mettendo sul piatto ben 400 miliardi di euro per finanziare l’impresa a ripartire dopo un blocco di oltre due mesi, per problemi di sicurezza pubblica legata all’emergenza da Covid19, gli alert erano numerosi e di altro genere.

Nella immediatezza del decreto, i Procuratori antimafia, la Ministra degli interni, la Banca d’Italia lanciavano anatemi di ogni genere raccomandando le banche ad alzare l’asticella dei controlli per verificare esattamente la destinazione degli aiuti, affinché gli stessi non andassero a finire nelle mani sbagliate a beneficio della criminalità organizzata.

Le banche che, notoriamente, anche a causa di sanzioni lunari in  materia di “antiriciclaggio”,  hanno paura della loro ombra, di fronte ad alert lanciati dai diversi tavoli istituzionali e prendendo alla lettera tali allarmi, si sono bloccate assicurando una erogazione di appena il 20% del bazooka.

Pratica operativa 

In seguito ai provvedimenti del governo per contrastare l’emergenza Covid-19 “stiamo ahimè riscontrando che ci sono molti atteggiamenti poco corretti da parte delle banche”. Questo lo dichiarava  sempre Carla Ruocco, Presidente della Commissione di inchiesta sul sistema bancario e finanziario.

“Le segnalazioni che riceviamo da cittadini e imprese”, spiega in una nota, “sono tante: riguardano in primo luogo la difficoltà di accesso al finanziamento da parte di aziende sane. Aziende che magari si sono trovate in un momento di difficoltà e non hanno potuto pagare i loro fornitori. Che gli si blocchi il credito proprio ora è assurdo. Vanno assolutamente aiutate, e proprio perché sono in difficoltà in un momento del genere, in una situazione che non ha precedenti, hanno bisogno di ripartire”. Le banche che dispongono di liquidità, dice, devono veicolarla nel tempo tecnico più veloce possibile. “La seconda questione che abbiamo posto, in base anche alle numerosissime segnalazioni ricevute dalla Commissione, riguarda l’iscrizione al Crif. Non è pensabile che essere iscritti sul registro della Centrale rischi impedisca l’accesso al credito. Le banche devono capire che esiste un ‘prima Coronavirus’ e un ‘dopo Coronavirus’. E il Crif fa parte di quello che è successo prima, i problemi sono arrivati per tutti e non è pensabile e neanche plausibile che il governo indirizzi un finanziamento ad un’azienda in difficoltà e la banca lo blocchi. Non oso immaginare cosa vorrebbe dire applicare questo diniego, ad esempio, a settori come quello del turismo che in questo momento è completamente fermo. Migliaia e migliaia di lavoratori bloccati. Per cui, si fermino subito le segnalazioni alla Centrale rischi e le rate dei mutui che sono state erroneamente prelevate sui conti correnti vengano riaccreditate al più presto“, conclude Ruocco.

Manleva sul “merito creditizio” 

Con tutta questa prosopopea lamentata dalla Presidente della Commissiona parlamentare d’inchiesta sulle banche, una persona normale pensa che il problema della liquidità alle imprese è stato o è in fase di superamento.

Manco per sogno, essendo impantanati alle calende greche!

Il Direttore generale dell’Abi, Giovanni Sabatini – per facilitare la erogazione dei finanziamenti a garanzia pubblica, dando la necessaria accelerazione, ha richiesto la “manleva sul merito creditizio”.

A questa richiesta di naturale buon senso, il Governo no ha risposto, è distratto, nicchia e lo stallo continua!

In cosa consiste questa richiesta?

Se un imprenditore riceve un finanziamento (prestito da restituire) a totale garanzia pubblica – immaginiamo 200mila euro – e dopo 6 mesi fallisce e porta le scritture contabili in Tribunale.

L’Autorità giudiziaria, apre un fascicolo per “bancarotta fraudolenta” chiamando in concorso nella responsabilità penale anche il direttore della banca in quanto avrebbe dovuto capire, valutando al meglio il “merito creditizio”.

Questo pericolo la banca non è disposto a correrlo e questi sono i risultati: Giuseppi & Giggino hanno messo a disposizione delle famiglie e delle imprese un bazooka che non funziona e, molto probabilmente, in assenza di uno “scudo penale” non funzionerà!

Caso pratico

L’altro giorno ricevo un quesito da un direttore di una banca che aveva erogato 100mila euro di finanziamento ad un vecchio cliente, una Srl operante nel settore del commercio ingrosso mobili.

Questi, invece di utilizzare la provvista per le finalità stabilita (acquisto scorte di magazzino e pagamento stipendi ai dipendenti), ha pensato bene di utilizzare 40mila euro per restituire un vecchio finanziamento ai due soci.

L’operazione, così rappresentata, preludeva l’inoltro di una Sos che ho bloccato in quanto ho evidenziato talune circostanze:

  1. Il cliente, ancorché affidato, non ha mai dato luogo a rilievi, utilizzando sempre correttamente in conto aziendale, registrando transazioni – in dare e avere – assolutamente coerente con l’oggetto sociale nel decenni passati;
  2. La restituzione “anticipazione socio”, per la quale suggerisco sempre di acquisire copia della delibera del C. di A. che ha disposto la citata restituzione, soprattutto quando uno dei soci è lo stesso amministratore;
  3. Trattasi di una operazione, trasparente, tracciabile e strumentale all’attività d’impresa e come tale scevra da qualunque sospetto;
  4. Il momento che il sistema Paese sta attraversando e per esso le stesse imprese è molto difficile e per questo motivo le banche devono stare al fianco dell’impresa;
  5. Ho suggerito l’opportunità di convocare l’amministratore in banca, al fine di meglio chiarire il corretto utilizzo del finanziamento.

La Sos, almeno per il momento è stata accantonata!

 

 

 

 

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