giovedì, Maggio 2, 2024
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POS a rischio con i pagamenti in criptovalute? Ecco cosa ci attende in futuro

POS a rischio con i pagamenti in criptovalute? Ecco cosa ci attende in futuro

Fonte: Money.it
Sicuri, rapidi e senza commissioni, i pagamenti in criptovalute potrebbero presto rendere obsoleto l’uso del POS. Se ne è parlato all’evento «Cashless & Criptovalute» organizzato da Money.it

pagamenti in criptovalute rischiano di far diventare il POS rapidamente obsoleto? È possibile, poiché la tecnologia sta facendo grandi passi avanti nel rendere i pagamenti sempre meno costosi, più sicuri e rapidi. Di questo e molto altro si è discusso durante «Cashless & Criptovalute: al bar, al ristorante e non solo», l’evento organizzato da Money.it che ha avuto luogo il 24 ottobre 2022 a Milano.

In particolare, questo aspetto è stato toccato durante il panel “La vita quotidiana con le crypto in tasca”, durante il quale hanno partecipato Dario Colombo, responsabile B2B di Money.it in qualità di moderatore, Fabiano Taliani, Chief Operating Officer di Coinbar, Mauro Finiguerra, esperto commercialista specializzato in fiscalità internazionale di Finiguerra e Partners, Stefano Cigarini, Ceo di Fico Eataly World e di Cinecittà World, e Roberto Gorini, imprenditore e autore di libri di successo come Matrix Economy e di Crypto Economy.

Pagamenti in criptovalute: l’ostacolo è culturale

Discutendo circa lo stato attuale delle cose, in materia di pagamenti in criptovalute in Italia, emerge, come affermato da Mauro Finiguerra, che la prima questione che impedisce una transizione verso i pagamenti in criptovalute è di natura culturale e professionale; ciò avviene perché, secondo Finiguerra “molti operatori del settore – tra cui i commercialisti – ancora non sanno come registrare le criptovalute e come riportarle in un bilancio. I modi per farlo ci sono, così come le indicazioni dei principi contabili e del codice civile, tuttavia c’è ancora molta diffidenza”. Questo porta immancabilmente gli operatori del settore a sconsigliare le criptovalute come mezzo di pagamento, nonostante ci siano numerosi luoghi nel mondo dove si utilizzano già. L’ostacolo dunque non è soltanto di natura pratica, ma emerge anche un’avversione verso il cambiamento e l’innovazione, tutt’altro che positiva.

Per i pagamenti in criptovalute, guardare alla Svizzera

A conferma che le criptovalute stanno diventando un mezzo di pagamento diffuso, anche in luoghi molto vicini all’Italia, c’è la testimonianza di Roberto Gorini che, in qualità di tecnico esperto, ha contribuito a realizzare Luga, la criptovaluta del municipio di Lugano con cui è possibile pagare senza commissioni.

Tra i vantaggi che è possibile ottenere utilizzando le criptovalute, che potrebbero presto portare il POS a essere obsoleto, Gorini ne ha citati tre, il primo riguarda la sicurezza, su cui Gorini si è espresso così: «quando si paga con una carta, si stanno dando i propri dati al negoziante per farlo prelevare dal nostro conto. I dati che vengono diffusi possono portare a dei leak, ossia a delle perdite di dati e di conseguenza di denaro. Quando si paga in criptovalute, i soldi vengono inviati al negoziante, egli quindi non possiede i nostri dati, di conseguenza questi non possono essere dispersi. L’unico evento che può portare a una frode è quello di perdere o farsi rubare la password del proprio wallet».

Parlando invece della convenienza di pagare con le criptovalute ha ricordato che “la blockchain su cui si basano le criptovalute è sicura e non hackerabile, almeno che non si diffondano le proprie chiavi di sicurezza. La stessa cosa non si può dire della tecnologia client-server delle banche che non è protetta, e che perciò le costringe a tutelarsi. Conservare e spostare questo denaro ha dunque un costo, che le criptovalute non hanno. Le carte di credito sono dunque una tecnologia da considerarsi obsoleta e da sostituire.

Pagamenti in criptovalute: le persone vogliono utilizzarle per pagare

Il secondo motivo per cui secondo Gorini è giusto implementare un pagamento in criptovalute è di tipo economico. In questo senso, ha affermato che “ormai è innegabile che le persone desiderano pagare con le criptovalute. Oggi ci sono quasi un miliardo di persone che le utilizzano, su una popolazione mondiale di circa 7,7 miliardi, quindi circa una persona su sette. L’aumento negli ultimi anni è stato esponenziale, si è infatti passati da 100 milioni nel 2020 a 297 milioni nel 2021″.

“Che ci piaccia o no il mercato le vuole utilizzare. E perché ciò avviene? Perché le valute tradizionali perdono valore ogni anno a causa dell’inflazione (circa il 2%), ecco: le persone vogliono una moneta che non perda valore”.

Pagamenti in criptovalute: l’importanza di possedere il proprio denaro

Il terzo motivo, secondo Gorini, è che la gente vuole avere il possesso del proprio denaro: “In questo momento possediamo il denaro soltanto quando lo abbiamo fisicamente, ma quando lo lasciamo in banca sappiamo che non è più così, perché lo stiamo prestando alla banca e questa dovrebbe restituircelo secondo dei termini concordati. Le persone vogliono avere il controllo dei loro soldi. Ad apprezzare specialmente le crypto e Bitcoin in particolare sono i super ricchi, che vogliono possedere qualcosa che le banche non possono aggredire”. Le criptovalute rappresentano perciò una maggiore garanzia per chi le possiede, cosa che invece non accade per coloro che conservano il proprio denaro in banca.

Dati quindi i vantaggi presenti nel pagamento in criptovalute, sembra una questione di tempo prima che il POS diventi definitivamente obsoleto e venga sostituito. È tuttavia fondamentale osservare quali soluzioni verranno adottate per convincere le persone ancora diffidenti dei vantaggi che si hanno utilizzando le cripto, che ad oggi sembrano esclusivamente ad appannaggio di pochi esperti.

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