FONTE: www.cassazione.net———Il Consolato italiano può negare il visto per il turismo allo straniero che non riesce a dimostrare di avere nel suo paese una famiglia, il lavoro e una casa, insomma, in due parole, il centro dei suoi interessi.
La linea dura sul visto arriva dal Tar del Lazio che, con una sentenza molto recente (si veda link sotto), ha respinto il ricorso di una cittadina di Shanghai che aveva chiesto al Consolato italiano il visto per il turismo ma non aveva dimostrato di avere nel suo paese una famiglia e un lavoro. Anzi, la donna aveva una figlia in Italia.
In particolare secondo i giudici, “è legittimo il diniego del visto d’ingresso per turismo, qualora il richiedente non sia in grado di dimostrare il possesso, di presupposti tali per i quali si possa ragionevolmente ritenere l’interesse dello straniero a fare rientro nel Paese d’origine onde scongiurare il c. d. “rischio migratorio”. In particolare, l’amministrazione può negare il visto allo straniero che non abbia nel paese d’origine una famiglia, un lavoro, una casa di proprietà e che venga in Italia in visita al figlio. Infatti chi richiede il visto d’ingresso per turismo non deve dimostrare solo la disponibilità dei mezzi necessari ad assicurarne la sussistenza per la durata del soggiorno ed il ritorno in patria ma, più in generale, deve esibire quegli atti necessari a comprovare “lo scopo e le condizioni del soggiorno”.
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IMMIGRAZIONE: Negato visto per il turismo allo straniero che non ha famiglia e casa nel suo paese
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