In gergo militare l’acronimo P.O.A. sta ad indicare il “Posto Osservazione Allarme”.
Nel caso nostro lo cito solo per raccontare la mia esperienza nella raccolta delle firme per la pedonalità di Corso Matino e, soprattutto, il sogno di vedere le vetrine dei negozi “illuminate” durante queste calde serate, fino a notte inoltrata.
Da qualche tempo, verso le dieci di sera, con il mio usuale banchetto mi metto a raccogliere firme – in verità molto poche data la scarsa sensibilità dei miei concittadini – a differenza dei turisti che, al contrario, complimentandosi per l’iniziativa, firmano con entusiasmo (1).
Il P.O.A. è allocato all’altezza del civico 106 di Corso Matino, di fronte alla cabina dell’Enel (2) che, solo recentemente, l’ho definito un mausoleo inutile, superato e obsoleto, sognando al suo posto una bella fontana e annesse panchine pubbliche.
Confesso che mi sbagliavo e faccio pubblica ammenda!
Il mausoleo serve, è utile, forse insostituibile, mi scuso per non averci pensato prima: di fatto, è un “ORINATOIO PUBBLICO”, dove vedi un traffico continuo di gente che fa i suoi bisogni che, beninteso, senza alcuna occupazione di suolo pubblico e in modo silenzioso e riservato, si limita solo ad innaffiarlo.
Bisogni veloci, s’intende, ma utili, anzi che dico, indispensabili e quindi lunga vita al “mausoleo”.
Nel contempo, grazie al mio P.O.A., ho potuto apprezzare in forma plastica il significato della “Vetrina illuminata”, posta frontalmente alla postazione, ovvero il negozio di “Service Tech di Michele ARMIENTO”.
Fino alle ore 22,00 circa, grazie alle luci della citata vetrina, sembra vivere la notte della Festa patronale ma, appena si spegne, il buio più completo, lo sconforto di vivere in un paese – Mattinata – piatto, oscuro, adatto solo per i bisogni, sempre quelli veloci.
Viva la vetrina illuminata, viva il mausoleo – alias “orinatoio pubblico” – e, da ultimo, viva il P.O.A. che mi ha consentito di apprezzare la sensibilità dei miei concittadini e l’utilità pratica di determinati manufatti.
(1) Su elenco a parte da non confondere con la “petizione popolare” riservata agli indigeni
(2) Allocato di fronte alla Butique Milano
