domenica, Maggio 5, 2024
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CATEGORIE PROTETTE: Sanzioni a chi non assume

In
un’azienda privata, con 25 dipendenti, l’anno scorso è andata in pensione una
impiegata disabile. Pur non avendo bisogno né possibilità di assumere un nuovo
addetto, secondo la Camera di commercio questa azienda sarebbe obbligata ad
assumere una persona appartenente a una categoria protetta, pena una sanzione.

Esiste
davvero quest’obbligo?

C. S.– MACERATA

R I S P O S T A

La risposta è
affermativa: la disciplina sul diritto al lavoro dei disabili, ex legge 12
marzo 1999, n.68, prevede che i datori di lavoro privati e pubblici con più di
15 dipendenti (al netto delle esclusioni previste dalla stessa norma) siano
tenuti ad avere alle proprie dipendenze lavoratori appartenenti alle categorie
protette. Nel caso in esame, il datore di lavoro deve coprire la quota di un
lavoratore iscritto al collocamento obbligatorio.

In
merito alla sanzione, in assenza di richiesta di compensazioni, sospensioni,
esoneri o convenzioni, per ogni giorno lavorativo durante il quale risulti non
coperta, per cause imputabili al datore di lavoro, la quota dell’obbligo, i
datore di lavoro è tenuto al versamento, a titolo di sanzione amministrativa,
di una somma pari a 62,77 euro al giorno per ciascun lavoratore disabile che
risulta non occupato nella medesima giornata. L’importo ridotto – ex articolo
16 della legge 24 novembre 1981, n.689,
così come modificato dall’articolo 52 del Dlgs 24 giugno 1998, n.213 – è pari a
20,92 euro al giorno. Inoltre, la sanzione è diffidabile.

DAL”IL SOLE 24 ORE” DEL 19OTTOBRE 2015

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