L’AUTOREFERENZIALITA’ di Renzi è inversamente proporzionale allo spirito d’iniziativa e alla capacità di risolvere i problemi del Paese da parte della vecchia classe politica.
L’eccesso di autoreferenzialità da parte dell’ex Segretario PD sarebbe per Vasco Errani un problema insopportabile e per questo motivo, dice di aver deciso di abbandonare la nave, secondo lui, destinata alla deriva.
Invece di combatterlo dall’interno, anche approfittando dell’imminente Congresso, aiutando qualcuno dei candidati alla carica di segretario, decide di andar via preferendo una scelta altrettanto difficile.
Nel mio piccolo, come cittadino comune, amante della politica, quella alta e nobile, quella che è in grado di assumersi delle responsabilità – facendo esattamente l’opposto di quello che abbiamo visto negli ultimi trent’anni – particolarmente interessato a vedere qualche problema risolto, penso che mi sta bene anche l’autoreferenzialità se questa è capace di portarci fuori dalla palude.
Fino all’altro ieri,
– mai immaginavo di poter vedere l’Italia migliorare la classifica dei Paesi più corrotti su scala planetaria, scesa dal 73 al 60° nell’ultimo anno (1);
– mai avrei immaginato di vedere licenziato un dipendente pubblico nell’arco di trenta giorni – sorpreso in flagranza – a timbrare a scappare (c.d. furbetto del cartellino);
– mai avrei immaginato vedere ridurre le partecipate pubbliche da ottomila a ottocento – considerate vere mangiasoldi di denaro pubblico, constatato anche per ragioni profssionali – costituite negli anni in ambito locale al solo fine di fare accomodare le terga di qualche politico trombato;
– mai avrei immaginato di vedere, persone di ambo i sessi (omo ed etero sessuale), con famiglia e conviventi da trent’anni, maturare il diritto alla reversibilità della pensione dietro la perdita di uno dei coniugi (ultimi in Europa a 28).
Per fare tutto questo ha certamente commesso degli errori ed è importante oggi riconoscerlo e porvi rimedio.
Mentre la vecchia classe politica, quella storica, quella che è nata in Parlamento e li ha vegetato negli ultimi quarant’anni, non facendo niente era sicura di non sbagliare mai non vedendo che oggi la situazione è cambiata, c’è la globalizzazione, il mondo corre e noi dobbiamo ancora rialzarci.
Ben venga l’autoreferenzialità signor Errani, il popolo italiano vuole vedere i tanti problemi risolti e ben venga quindi l’uomo che ha una visione, che ascolta e decide, l’uomo capace di far sognare gli italiani e far ripartire questo disgraziato Paese.
(1)Se
negli ultimi settant’anni, ogni mille giorni avessimo guadagnato 13 posizioni
nella classifica generale, oggi staremmo fra i primi cinque a livello della
Finlandia
