In
quanto dipendente di un ministero con contratto a termine (1983 – 1987), a fine
rapporto di lavoro era prevista una indennità di buonuscita, o un premio di
fine rapporto, che il ministero ha erogato. Alla mia richiesta, a distanza di
qualche anno, il ministero ha risposto di avere già evaso la somma in
questione, avendo corrisposto sugli stipendi maggiori importi rispetto a quanto
di mia spettanza. Cosa risultata, da accertamenti fatti, non vera. Allorquando
ciò è stato rappresentato al ministero, lo stesso ha rivendicato la decadenza
del credito per la prescrizione di cinque anni.
Si
chiede se il premio di fine rapporto può essere ritenuto Tfr (trattamento di
fine rapporto) per gli statali, considerando in questo modo la prescrizione
decennale. In subordine, poiché il ministero ritiene di avere estinto il
credito vantato dallo scrivente, si può invocare la prescrizione presuntiva
decennale?
U. D.– NAPOLI
R I S P O S T A
Il trattamento di
fine servizio (Tfs) dei dipendenti pubblici non è assimilabile al trattamento
di fine rapporto (Tfr) dei dipendenti privati, in quanto, per questi ultimi, la
liquidazione del Tfr è considerata retribuzione differita, mentre, per i
dipendenti pubblici, la liquidazione del Tfs ha carattere previdenziale. Per
quanto riguarda il termine di prescrizione del Tfs, sia per l’indennità di
buonuscita, per i dipendenti ministeriali, che per l’indennità premio servizio,
per i dipendenti enti locali e sanità, esso è fissato in cinque anni. Infatti,
per espressa previsione legislativa, il diritto del dipendente all’indennità di
buonuscita si prescrive nel termine di cinque anni, decorrente dalla data in
cui è sorto il diritto (articolo 20 del dpr 1032/73), e lo stesso vale per
l’indennità di premio di servizio (articolo 19 del Rd 2418/1933).
DAL”IL SOLE 24 ORE” DEL 1FEBBRAIO 2016
