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repressione cinese: “olimpiadi no, diritti umani si”

la vicenda umana vissuta dal popolo tibetano in rivolta contro il regime comunista cinese, sta offrendo in diretta mondiale il livello di ferocia e repressione raggiunto in quel martoriato paese.
la diplomazia langue, la comunità internazionale sembra impotente se non addirittura distratta.
la cina, sia pure candidata a diventare la prima potenza mondiale del 21° secolo, sembra calpestare sistematicamente i più elementari diritti umani dove la vicenda “tibet”, rappresenta solo l’esempio più recente. infatti, nessuno può dimenticare  la dura repressione di piazza tienammen del 1989, dove i carri armati soffocarono nel sangue una pacifica protesta studentesca solo desiderosa di una maggiore libertà.

con questi eventi, si ha l’impressione di festeggiare il ventennale di una dittatura.
il mondo occidentale e l’intera società civile è vicino al popolo tibetano e, almeno a parole, viene manifestata profonda solidarietà, nel mentre molti leader politici di diversi paesi europei – fra cui l’italia –  si rifiutano addirittura di incontrare il dalai lama (capo carismatico della comunità tibetana) per non irritare il governo cinese.
qualcuno, sottovoce, paventa un possibile boicottaggio dei prossimi giochi olimpici programmati nella capitale cinese per il prossimo mese di agosto. in concreto nessuna protesta formale è stata avviata: tutte le ambasciate sono regolarmente aperte, l’organizzazione delle nazioni unite tace, nel mentre la cruenta repressione delle forze armate cinesi contro il popolo tibetano continua, con centinaia  di morti e migliaia di arresti.
proprio oggi, in concomitanza alla partenza della fiaccola olimpica, attesa a pechino per fine giugno p.v., si apprende che un cittadino cinese è stato condannato a cinque anni di reclusione per aver esposto uno striscione con la scritta:

“olimpiadi no, diritti umani si”.
di fronte al perpetuarsi di una tirannia, di qualsiasi colore, convinti come siamo che la peggiore democrazia è preferibile alla migliore dittatura, bisogna opporsi con ogni mezzo.
cosa possiamo fare?
per cominciare, possiamo fare nostro questo slogan: “olimpiadi no, diritti umani si”.
forse, potrebbe essere un buon inizio!!!

bari, 24 marzo 2008

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