Fonte: cassazione.net=======================Il marito che costringe con le minacce l’ex moglie ad abbandonare l’abitazione coniugale (di proprietà della sua famiglia) che le era stata affidata in sede di divorzio rischia una condanna per estorsione. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione nella sentenza n. 15111 del 20 aprile 2010, che ha confermato la condanna per estorsione a due anni di reclusione, più una multa di 300 euro, nei confronti di un uomo di Santa Maria Capua Vetere, nel casertano. Lui aveva minacciato di morte l’ex compagna per costringerla ad abbandonare la casa in cui viveva, ottenuta dopo il divorzio, rivendicando l’immobile, da anni di proprietà della sua famiglia di origine. L’ex marito sosteneva quindi l’assenza dell’elemento dell’ingiusto profitto, non essendo l’ex moglie proprietaria dell’abitazione e avendo lei stessa manifestato l’intenzione di trasferirsi altrove. La Seconda Sezione Penale della Suprema Corte ha però smentito la linea difensiva, affermando che l’ingiusto profitto sussiste, dal momento che l’immobile in questione era stato affidato alla moglie, e l’ex marito non ne aveva più la disponibilità.
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