BANCAROTTA DOCUMENTALE: Lo sforzo di apparire… senza essere!

Rischia una condanna per bancarotta documentale l’imprenditore che, per far salire il bilancio, espone falsamente la voce, fattura da emettere, anche se i creditori dell’azienda sono soltanto i soci.
È quanto affermato dalla Corte di cassazione che ha confermato la condanna nei confronti di un amministratore di società che aveva esposto in bilancio una voce falsa, fatture da emettere, per nascondere agli altri soci il dissesto finanziario dell’azienda.
“Invero, – si legge nel passaggio chiave della sentenza – il fatto, proprio degli art. 2621/2622 cod. civ., nel suo richiamo da parte dell\’art. 223 co. 2 n. 1, non si riferisce alla condotta ingannevole in pregiudizio dei soli creditori, bensì anche dei soci. La circostanza che nella società fallita gli unici creditori fossero anche soci (come afferma il ricorrente) non esclude affatto la possibilità di una falsa comunicazione sociale rilevante anche in seno alla bancarotta societaria. Né la circostanza per cui il bilancio non fosse deputato alla ripartizione di utili/perdite risulta pertinente al cospetto del rilievo, ancorato alla risultanza di causa), per cui verso l’amministratore fu avviata azione di responsabilità per cattiva gestione, evidentemente foriera per costei di pregiudizio patrimoniale (tanto desumendosi dall\’art. 2392 co. 1 cod. civ.) proprio in relazione alla falsificazione della voce afferente all\’emissione delle fatture.

https://www.giovannifalcone.it/upload/uno.pdf