Sono un pensionato di 61 anni andato in pensione tre anni fa, con 38,5 anni di anzianità contributiva. Ho l’occasione di svolgere un lavoro con contratto part-time di 20 ore settimanali.
Temo che questo ulteriore reddito possa “intaccare” l’importo della pensione riducendola. Esiste un parametro di reddito complessivo al di sotto del quale l’importo della pensione resta salvo?
RISPOSTA
Stia tranquillo, il lettore può lavorare e percepire la pensione senza che la stessa venga intaccata.
Infatti, l’articolo 19 del decreto legge 25 giugno 2008, n.112 convertito in legge 6 agosto 2008, n.133, dispone che con effetto dal 1° gennaio 2009 le pensioni di anzianità a carico dell’assicurazione generale obbligatoria e delle forme sostitutive ed esclusive della medesima sono totalmente cumulabili con i redditi di lavoro autonomo e dipendente.
In particolare, le pensioni di anzianità sono interamente cumulabili con i redditi da lavoro autonomo e dipendente a partire dal 1° gennaio del 2009.
Di conseguenza, il lettore non subirà alcuna trattenuta sulla pensione, per effetto del reddito da lavoro; in ogni caso è da ricordare, anche se è implicito, che bisognerà pagare le tasse tenendo conto della somma dei redditi da pensione e da lavoro dipendente.
DAL SOLE 24 ORE DEL 10 OTTOBRE 2011
