domenica, Aprile 28, 2024
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POLITICA VIRTUOSA: …i FATTI degli altri!

  Se i nostri politici sapessero o meglio, volessero copiare, qualche utile suggerimento ci giunge dalla Francia di Hollande:  
    
Ecco
cosa ha fatto il premier francese Hollande (non parole, fatti !!) in 56 giorni
di governo:





ha abolito il 100% delle auto blu e le ha messe all’asta;


il
ricavato va al fondo welfare da distribuire alle regioni con il più alto numero
di centri urbani con periferie dissestate.





Ha fatto inviare un documento (dodici righe)


a
tutti gli enti statali dipendenti dall’amministrazione centrale in cui
comunicava l’abolizione delle


“vetture
aziendali” sfidando e insultando provocatoriamente gli alti funzionari, con
frasi del tipo “un dirigente che guadagna 650.000 euro all’anno, se non può
permettersi il lusso di acquistare una bella vettura con il proprio guadagno
meritato, vuol dire che è troppo avaro, o è stupido, oppure è
disonesto.


La
nazione non ha bisogno di nessuna di queste tre figure”. Touchè.


Via
con le Peugeot e le Citroen. 345 milioni di euro risparmiati subito, spostati
per creare (apertura il 15 agosto 2012) 175 istituti di ricerca scientifica
avanzata ad alta tecnologia assumendo 2.560 giovani scienziati disoccupati “per
aumentare la competitività e la produttività della nazione”.





Ha abolito il concetto di scudo fiscale


(definito
“socialmente immorale”) e ha emanato un urgente decreto presidenziale stabilendo
un’aliquota del 75% di aumento nella tassazione per tutte le famiglie che, al
netto, guadagnano più di 5 milioni di euro all’anno. Con quei soldi (rispettando
quindi il fiscal compact) senza intaccare il bilancio di un euro ha assunto
59.870 laureati disoccupati, di cui 6.900 dal 1 luglio del 2012, e poi altri
12.500 dal 1 settembre come insegnanti nella pubblica istruzione.





Ha sottratto alla Chiesa sovvenzioni statali per il valore di 2,3 miliardi di
euro che finanziavano licei privati esclusivi, e ha varato (con quei soldi) un
piano per la costruzione di 4.500 asili nido e 3.700 scuole elementari avviando
un piano di rilancio degli investimenti nelle infrastrutture
nazionali.





Ha istituito il “bonus cultura” presidenziale, un dispositivo che consente di
pagare tasse zero a chiunque si costituisca come cooperativa e apra una libreria
indipendente assumendo almeno due laureati disoccupati
iscritti
alla lista dei disoccupati oppure cassintegrati, in modo tale da far risparmiare
soldi della spesa pubblica, dare un minimo contributo all’occupazione e
rilanciare dei nuovi status sociale.





Ha abolito tutti i sussidi governativi a riviste, rivistucole, fondazioni, e
case editrici,


sostituite
da comitati di “imprenditori statali” che finanziano aziende culturali sulla
base di presentazione di piani business legati a strategie di mercato
avanzate.





Ha varato un provvedimento molto complesso nel quale si offre alle banche una
scelta (non imposizione): “chi offre crediti agevolati ad aziende che producono
merci francesi riceve agevolazioni fiscali, chi offre strumenti finanziari paga
una tassa supplementare: prendere o lasciare”.





Ha decurtato del 25%
lo
stipendio di tutti i funzionari governativi, del 32% di tutti i parlamentari, e
del 40% di tutti gli alti dirigenti statali che guadagnano più di 800 mila euro
all’anno.. Con quella cifra (circa 4 miliardi di euro) ha istituito un fondo
garanzia welfare che attribuisce a “donne mamme singole” in condizioni
finanziarie disagiate
uno
stipendio garantito mensile per la durata di cinque anni, finchè il bambino non
va alle scuole elementari, e per tre anni se il bambino è più grande. Il tutto
senza toccare il pareggio di bilancio.




Risultato?

Lo
spread con i bund tedeschi è sceso, per magia. E’ arrivato a 101 (da noi viaggia
intorno a 350). L’inflazione non è salita. La competitività e la produttività
nazionale è aumentata nel mese di giugno per la prima volta da tre anni a questa
parte.

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