Nel 2000 ho terminato la mia attività
di agente di commercio avendo anche 16 anni di contributi Enasarco. Successivamente,
l’ente ha modificato i minimi previdenziali senza che me ne rendessi conto e
adesso sembra che non potrò percepire nessuna pensione e che quanto versato
sarà perso.
La situazione è veramente così ? Nel
caso, che cosa potrei fare oltre a versare per altri 4 anni i contributi ?
Nicola Massarella – CAMPOBASSO
R I S P O S T A
Si conferma il
minimo contributivo dei 20 anni per la pensione di vecchiaia. Nel caso del
lettore, non è possibile la prosecuzione volontaria. Quando l’agente cessa,
temporaneamente o definitivamente, l’attività e non è titolare di pensione di
invalidità, inabilità o rendita contributiva, può ottenere l’autorizzazione ai
versamenti volontari con contributo a suo totale carico, a condizione che
possieda almeno 5 anni di contributi, dei quali almeno 3 nel quinquennio
anteriore alla cessazione dell’attività stessa. La richiesta di ammissione alla
prosecuzione volontaria va presentata, a pena di decadenza, entro il termine di
due anni decorrenti dal 1° gennaio successivo alla cessazione dell’attività.
Non è possibile neppure la
ricongiunzione dei periodi assicurativi Enasarco.
Va precisato, infatti, che i
contributi versati all’Enasarco da agenti e rappresentanti di commercio non
possono formare oggetto di ricongiunzione secondo le leggi n. 29 del 7 febbraio
1979 e n. 45 del 5 marzo 1990. Il motivo è semplice : questa ricongiunzione dei
periodi assicurativi è prevista tra fondi previdenziali obbligatori (Assicurazione
generale obbligatoria dei lavoratori dipendenti ) e quelli esclusivi,
sostitutivi o esonerativi di tale assicurazione generale obbligatoria ( Ago ).
Le prestazioni erogate dall’Enasarco hanno, infatti, natura integrativa e non
sostitutiva dell’assicurazione generale per gli esercenti attività commerciali
( legge 613/1966 ).
DA ” ILSOLE 24 ORE ” DEL 4 AGOSTO 2014
