Desidero
segnalare alla vostra attenzione il mio caso, riguardante l’estrema difficoltà
riscontrata per chiudere un mio conto corrente e vendere le azioni in mio
possesso della Banca Credito cooperativo interprovinciale veneto (Crediveneto).
Dalla
documentazione che allego per conoscenza, ci si può rendere conto abbastanza
facilmente di come la banca in questione faccia di tutto quanto in suo potere
al fine esclusivo di rallentare il più possibile, se non addirittura condurre
il cliente a desistere dal poter vendere le azioni e dalla chiusura del conto
corrente.
Inutile dire che
tutta la vicenda viene vissuta, da parte mia, con grande disagio e grande
sensazione di impotenza di fronte a una burocrazia lunga, macchinosa e
ingiusta. E’ forse superfluo aggiungere che, in sede di apertura del conto e
sottoscrizione dell’acquisto delle azioni, fu sufficiente qualche firma e una
stretta di mano. Tutto insomma estremamente semplice, mancava solo il tappeto
rosso.
La vicenda va
avanti da un paio di anni e ho esposto il mio caso all’Ufficio reclami
dell’istituto di credito in questione, poi alla Banca d’Italia, all’Ombudsman –
Giurì Bancario. Tuttavia l’unica cosa che sono riuscito a ottenere è una
comunicazione con la quale, in sintesi, la mia banca mi consiglia di cercarmi
un possibile socio che acquisti le mie azioni. In alternativa non mi viene data
alcuna tempistica e nessuna indicazione in merito alla mia liquidazione. Spero
che almeno voi, che so avete a cuore questo tipo di problematiche, possiate in
qualche modo aiutarmi, o darmi qualche consiglio.
Loris
Bisignin (via e-mail)
RISPONDE CREDIVENETO
Crediveneto
prende atto di quanto espresso dal signor Loris Bisignin e provvede a fornire
nuovamente tutte le informazioni necessarie a chiarire gli eventi. La nostra è
una Banca di credito cooperativo la cui ammissione a socio è disciplinata dallo
statuto sociale, documento pubblico presente nel sito internet di crediveneto e
in tutte le filiali nonché approvato dalle autorità di Vigilanza. Lo Statuto
Sociale, determina con precisione tutte le caratteristiche necessarie ad
ottenere la qualifica di socio (articolo 6, 7 e 8) nonché tutti i casi previsti
per l’eventuale recesso (articolo 13) e le conseguenti tempistiche di
liquidazione delle quote azionarie in possesso (articolo 15).
Nel caso in
esame la richiesta di recesso da socio avanzata dal cliente non poteva essere
accolta, oltre che per la mancanza della firma sulla richiesta, per il fatto
che le motivazioni della stessa non sono quelle previste dallo Statuto Sociale.
La banca ha riscontrato la richiesta di recesso prontamente e nei tempi
previsti, indicando le motivazioni determinanti il mancato accoglimento della
stessa, fatto confermato mediante riscontro al cliente da parte di Banca
d’Italia in data 9 aprile 2014. Successivamente il cliente si è affidato al
Giurì Bancario, organismo super partes di risoluzione stragiudiziale delle
controversie, il quale in data 31 luglio 2014 si è espresso ritenendo
inammissibile il ricorso.
Certi di aver
fornito tutte le informazioni necessarie a chiarire la questione si respingono
le accuse di voler rendere difficoltosa la vendita delle quote azionarie in
quanto la banca ha, e deve, applicare le regole previste dallo Statuto Sociale
e dalla normativa vigente. Con l’occasione si ricorda nuovamente che
Crediveneto è sempre a disposizione per fornire eventuali ulteriori chiarimenti
e che non è precluso il dialogo al fine di addivenire ad una soluzione
condivisa della richiesta.
DAL”PLUS24” DEL “IL SOLE 24 ORE” DEL 12 GENNAIO 2015
