giovedì, Maggio 2, 2024
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LA POLITICA IN VETRINA: La svolta è partita, l’Italia si rialza!


Considerato il diffuso interesse del tema riguardante l’Assenteismo e inefficienza nel funzionamento della Pubblica amministrazione, ho deciso di ospitare con piacere un dettagliato intervento di un grande amico, Ettore LOCATELLI che, scevro da ogni appartenenza politica ha voluto descrivere lo stato di sfascio esistente.
Forse con lo sforzo e l’impegno di tutti è giunto il momento di cambiare!

BUONA LETTURA

“ASSENTEISTI & FANNULLONI: Categorie protette”

di Ettore Locatelli

Se si fa mente locale lo “scandalo” dei vigili assenteisti romani, nei fatti, non è che la piccola punta di un gigantesco quanto vergognoso iceberg che vaga (ormai da tantissimi anni) pericolosamente nel mare magnum della pubblica amministrazione nazionale ( in misura minore anche nel lavoro privato). Uno scandalo che però, stavolta, ha fatto muovere più che un apparato.
Esprimere un giudizio sul lavoro pubblico è cosa tutt\’altro che semplice. E bisognerebbe farlo,in primo luogo, senza paragone col lavoro privato, in secondo luogo, senza farsi coinvolgere emotivamente dal comportamento delle mele marce (assenteisti).
E se questo è, non si può che partire da un principio comune: l\’etica del servizio pubblico.

L\’opinione pubblica si aspetta, dal dipendente pubblico che come tale gode di una maggiore sicurezza del posto di lavoro, un rendimento superiore. Appunto quel di più che gli si chiede in cambio. Ma chi tra i lettori se la sente di affermare che nel lavoro pubblico ciò avviene preponderantemente? Per fortuna generale le cose sembra stiano cambiando. Se perfino la CGIL- funzione pubblica- abbandona la difesa- a prescindere- di arroganti e delinquenti che ogni giorno col pretesto di inesistenti malattie, donazioni di sangue e altre tutele… non fanno il loro dovere screditando il servizio pubblico e, ancor peggio, rendendolo infruttuoso con gravi ripercussioni economiche sulla collettività.

E\’ ormai tempo di affermare concretamente il diritto dei cittadini a veder premiato chi fa il proprio dovere e mettere al bando i fannulloni. Ma perché ciò avvenga va affermata l\’etica della valutazione .
Su quest\’ultimo aspetto il giuslavorista e docente universitario Pietro ICHINO articola bene il suo punto di vista coinvolgendo la responsabilità dei dirigenti del Pubblico Impiego ” ogni incarico dirigenziale deve essere assegnato sulla base di obiettivi precisi misurabili. Il cui raggiungimento sia immediatamente visibile alla cittadinanza, in modo che anche le Amministrazioni debbano rispondere di eventuali indebite indulgenze verso i dirigenti inetti”.
La notte di capodanno dei vigili romani riapre la riflessione sugli oltre 3 milioni di dipendenti pubblici che secondo i dati elaborati dal prof. Guido Melis lavorano meno di qualunque collega europeo, hanno tempi medi più alti di disbrigo delle pratiche, l\’affezione al lavoro più bassa dai tempi di monsù Travet. E Alberto Statera rincara la dose:Nessuno premia i migliori, nessuno stanga i peggiori e nessuno misura la qualità dei servizi resi ai cittadini.
Poco lavoro, pochi soldi: questa è la formula che talvolta porta a “MAFIARSI”. Ma la responsabilità del SINDACATO sul tema di che trattasi è enorme quanto evidente. A tal proposito io così scrivevo su l\’AGRO quasi 20 anni fa:”- I tempi eroici del sindacato, quelli della lotta per i diritti più elementari, spesso negati dai padroni sono ormai un lontano dato storico. Nei tempi più recenti il sindacato è diventato invece (e su questo si è d\’accordo anche a livelli culturali autorevoli) una gigantesca organizzazione con facili e miliardari introiti tutt\’altro che garante dei diritti e dell\’uguaglianza dei lavoratori. I dati fanno zittire (o dovrebbero) ogni ipocrita tentativo di opposizione. E si commentano da sè. Uno stuolo di sindacalisti, inclusi i massimi dirigenti della triplice C.G.I.L.- C.I.S.L.-U.I.L. risultarono, unitamente ai soci della politica, coinvolti nello scandalo di AFFITTOPOLI, con lussuosi superattici fittati (o meglio regalati) da Enti Pubblici a prezzi stracciati.

Mentre il problema della casa e dei fitti , in Italia, è una delle piaghe nazionali. E ancora, i sindacalisti fingendo di difendere i lavoratori, fanno carriera, diventano parlamentari, dirigenti d\’azienda o di Enti Pubblici. Difendono, in pratica, se stessi e le loro famiglie attraverso lauti stipendi di centinaia di milioni all\’anno…..altro che coscienza di classe, dignità del lavoratore, emancipazione sociale ecc.”-. Ed oggi , ancora, una delle cause per cui le cose in Italia continuano a precipitare è sicuramente da addebitarsi proprio alla responsabilità del Sindacato che da tanto tempo ha fatto da spalla a certa politica ambigua predicando bene e razzolando male. Offendendo il merito e sostenendo mediocri e lecchini garantendone l\’intoccabilità perché funzionali a deleghe e tessere.
L\’ultimo esempio indegno e stomachevole che comprova il crollo soprattutto morale del Sindacato sta nel colpo di mano retributivo messo in atto da Raffaele Bonanni – ex segretario generale della CISL – il quale nel 2011, poco prima di pensionarsi, percepiva 336.260 EURO mensili (dico TRECENTOTRENTASEIMILA/260 ) più di Obama e Renzi messi insieme. Per concludere: se non saranno riviste rendite di posizioni inaccettabili e politiche sindacali dell\’altro secolo i lavoratori e le loro organizzazioni continueranno a precipitare. E con loro l\’Italia. Paese talmente corrotto che forse solo un miracolo potrà salvare.

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