sabato, Maggio 4, 2024
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POLIZZE VITA: E’ boom tra i giovani

Polizze vita. Boom tra i giovani e ‘matrimonio’ coi mutui

polizza vita
Le polizze vita – I dati incrociati di Ania, Ivass e associazioni dei consumatori hanno
portato a galla situazioni economiche e finanziarie degli italiani che
altrimenti non sarebbe emerse con altrettanto impatto.
Vediamo infatti
che, proprio confrontando i numeri rispettivamente elaborati dalle
diverse sigle e corporazioni, in riferimento ai primi otto mesi
dell’anno in corso non sono aumentati solo i mutui, ma anche le polizze
vita ad alto rischio facendo registrare un balzo in avanti del 20%.
Altrettanto rilevante è che a sottoscriverle sono soprattutto le giovani
generazioni. Sebbene per questo genere di assicurazioni non vi siano
delle stime specifiche per fascia di età, è apparso fin da subito chiaro
che l’andamento è in salita per i giovani.
Valutando i dati emessi
dall’Ania, si sottolinea infatti che tra gennaio e agosto 2015 sono
state stipulate complessivamente 483mila polizze di puro rischio (caso
di morte, inabilità temporanea e invalidità permanente), in aumento del
20% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il giro d’affari
stimato ha raggiunto il valore di 192 milioni di euro.

La polizza vita e la casa – Un elemento parallelo alla stipula del contratto assicurativo sulla
vita è l’acquisto dell’abitazione.
Un giovane con un solido rapporto di
lavoro o una coppia che si accinge ad avviare un percorso di convivenza
sono soggetti che nella maggior parte dei casi chiedono e (non tanto
spesso) ottengono il mutuo, generando dunque l’esigenza di tutelarsi in
caso di malattia o morte.
A parere di Luigi De Falco, responsabile
servizio vita e welfare di Ania, generalmente “l’accantonamento segue il
ciclo di vita e di risparmio delle famiglie e nei primi anni è più
contenuto”, laddove le polizze sulla vita ad alto rischio “sono di
solito correlate all’accesso a mutui e finanziamenti”. Se ne deduce
quindi che la principale causa scatenante il boom delle polizze vita fra
i giovani è la rilevante esposizione debitoria venutasi a concretizzare
in seguito all’accensione del mutuo per l’acquisto della prima casa. Su
questo fronte, ai dati Ania si aggiungono quelli Abi, in base ai quali
si registra un’impennata tendenziale dei mutui erogati per comprare casa
dell’86,1% nei primi otto mesi del 2015. “Con il forte incremento al
quale si assiste, incentivato dalla stabilizzazione contrattuale legata
al Jobs Act, cresce indirettamente anche il numero di giovani che
stipulano polizze sulla vita, benché questo aumento non sia
quantificabile”, continua Di Falco. È chiaro però, come affermato
proprio lo scorso agosto da Ivass e Banca d’Italia, che la pratica degli
istituti di credito di imporre l\’assicurazione per concedere il mutuo
non è molto corretta e ha generato non poche polemiche. In merito a ciò,
l’Ivass e Bankitalia avevano scritto in maniera congiunta alle imprese e
agli intermediari assicurativi chiedendo loro di innalzare il livello
di tutela della clientela e di realizzare un piano per riesaminare
l’offerta dei rispettivi contratti. Inoltre, anche a livello legislativo
la situazione è regolamentata a tutela dei contraenti, in quanto il
cosiddetto decreto “liberalizzazioni” emanato nel 2012 aveva disposto
che qualora le banche o altri intermediari finanziari avessero
condizionato l’erogazione di un mutuo alla stipulazione di una polizza
sulla vita, avrebbero dovuto sottoporre ai richiedenti almeno due
preventivi di due differenti gruppi assicurativi esterni, lasciando al
consumatore la liberta di confrontarli con altre opzioni sul mercato e
secondo i propri interessi e le proprie capacità. Purtroppo però spesso
la scelta non è per nulla libera, anzi il vicepresidente di
Federconsumatori, Andrea Pusceddu, ha affermato di aver avuto “numerosi
contatti con clienti che avevano sottoscritto questo tipo di polizza
senza averne consapevolezza, perché veniva loro presentata come una
pratica ordinaria non credo che ai giovani convenga stipulare questo
tipo di tutela, ora come ora, con i prodotti attualmente sul mercato
starei molto attento. Manca un’offerta giusta: molte polizze sono in
realtà investimenti e le imprese assicurative dovrebbero diventare meno
speculative, non rappresentare una perdita per il cliente”.

I costi e la convenienza – Inoltre, dalla parte dei giovani e delle polizze vita si pongono
anche i costi, molto più agevolati per un trentenne che per un
cinquantenne. È vero infatti che le tariffe dipendono dal livello di
capitale assicurato, ma non si può negare che un ruolo rilevante sia
giocato dall’età e dalla salute di chi contrae la polizza: fattori,
questi, che hanno un’incidenza superiore al 50%. Di Falco inoltre
aggiunge che una polizza vita “è utile in particolare per le coppie o le
fasce di età più giovani che hanno meno soldi da parte in mancanza di
un cuscinetto finanziario, investire qualche centinaio di euro per
tutelarsi in caso di morte o inabilità al lavoro sarebbe una scelta
razionale, proprio perché non si è dotati ancora di risparmi capaci di
salvaguardare il tenore di vita. Invece gli Italiani si attivano solo
nel momento del bisogno concreto: quando esponendosi a una situazione
debitoria considerevole, si determina un rischio di vulnerabilità che
sono più incentivati a coprire. Cosa dovrebbero fare, invece, è diverso:
il decesso o l\’invalidità sono danni che varrebbe la pena tutelare
comunque. Eppure, nonostante l\’offerta sia ampia, in Italia non c’è
questa cultura”. Tuttavia, conclude Mauro Novelli, segretario nazionale
Adusbef, non guasterebbe un più mirato intervento dell’Autorità
competente.
Per quanto riguarda i mutui nessuna normativa impone la
sottoscrizione di polizze. Le banche cercano di fare il pieno, vendono
un servizio e ne vogliono vendere 25. L’Ivass ha preso posizione sapendo
che questo malcostume è una specificità tutta italiana; ma se ci
limitiamo a un buffetto non va bene, il problema è stato individuato e
ora bisogna fare in modo che si risolva. I due momenti, la vendita del
mutuo e quello di polizze, devono essere distinti e separati”, è la
conclusiva denuncia di Novelli.

Fonte: FiscalFocus

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