venerdì, Maggio 3, 2024
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SUCCEDE IN ITALIA: Problemi di domiciliazioni di utenze mai autorizzate

Vi inoltro questa lettera poiché
mia madre Fiammetta Orsini, da cui ho procura generale, non ha ottenuto né il
rimborso dovuto, né risposta alcuna dalla direzione della sede del Credito
Valtellinese di Milano Stelline. Ciò pur avendo ribadito all’addetta alla
consulenza in sala anche in successiva occasione l’indebito addebito applicato.

Invito inoltre la Questura, che
legge in copia, a inoltrare quanto allegato al presidio di Polizia Postale
competente: infatti, il tentato addebito di una bolletta per un’utenza Tiscali
mai accesa da mia madre configura un tentativo di truffa bello e buono; e assai
censurabile è che la banca non si sia affrettata a stornare l’indebita
commissione richiesta ma ne abbia anzi addebitata una ulteriore.

La Banca stessa avrà cura di
fornire alle Autorità inquirenti tutta la documentazione in suo possesso non
ancora fattami pervenire nonostante l’allegata richiesta onde possa verificare
e perseguire i responsabili del crimine (perché è di questo che si tratta), di
cui del resto si avrà traccia nei sistemi informatici intranet dell’agenzia
milanese; similmente per le altre utenze, su cui non mi è stata data
informazione, e che – se effettivamente intestate a mia madre – erano in ogni
caso state revocate.

Allo stesso modo, invito la Banca
d’Italia ad approfondire tale anomalia disponendo un’ispezione, anche alla luce
della mancata sollecita gestione del reclamo: inspiegabile quanto
ingiustificabile.

Sono ancora in attesa di un
sollecito riscontro da parte del Credito Valtellinese e della documentazione
richiesta, anche alla luce dei termini di legge (90 giorni) per presentare
denuncia all’Autorità Giudiziaria.

Niccolò Orsini
De Marzo
(via e-mail)

RISPONDE CREDITO
VALTELLINESE

IL
SIGNOR Orsini De Marzo contesta l’operato della nostra sede di Milano Stelline
nella gestione della vicenda relativa all’addebito in conto corrente di un
importo corrispondente a un’utenza telefonica da lui disconosciuta.

I
rilievi formulati appaiono privi di fondamento, considerato che, in forza delle
regole che disciplinano il servizio di incasso europeo SDD – Sepa Direct Debit,
la banca domiciliataria (nella specie il Credito Valtellinese) è tenuta ad
accettare tutte le disposizioni di incasso che pervengono dalla banca
assuntrice, con l’unico onere di verificare gli identificativi del conto del
debitore;quest’ultimo peraltro ha la facoltà di inibire l’addebito sul proprio
rapporto, così come di richiedere informazioni attinenti alle singole
operazioni e al mandato utilizzato dal creditore per l’attivazione del
servizio.

La
nostra sede di Milano – che per quanto appena detto è del tutto estranea
all’eventuale truffa sottostante all’utenza contestata dal cliente – ha
puntualmente provveduto agli adempimenti di competenza,dando immediatamente
seguito alla richiesta di revoca del signor Orsini De Marzo e richiedendo alla
banca domiciliataria la copia del mandato posto a base dell’addebito; analogo
intervento di revoca è stato disposto, come richiesto dal cliente, con
riferimento ad altre utenze da lui indicate.

Naturalmente,
la copia del mandato verrà messo immediatamente a disposizione del reclamante
non appena pervenuta dall’intermediario interessato.

Con
riguardo infine alle commissioni applicate a fronte dell’operazione di addebito
e di successivo storno, si fa presente che esse trovano riscontro nelle
condizioni contrattuali relative al conto corrente in questione, come
esplicitato nei documenti di sintesi periodici prodotti in ossequio alla
normativa in tema di trasparenza bancaria.

DAL”PLUS24” DEL “IL SOLE 24 ORE” DEL 17OTTOBRE 2015

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