Sono
comproprietario di un palazzo, al cui interno ho effettuato lavori di restauro,
rispettando il progetto di ristrutturazione della pavimentazione del cortile in
comune del palazzo.
Siccome
non c’è una fattura che attesti tale intervento, ma ho una documentazione
fotografica dello “status quo ante”, nonché della situazione durante e dopo
l’esecuzione dei lavori, posso chiedere, attraverso una perizia, il versamento
della quota di lavori al comproprietario, che si rifiuta di pagare? In tal
caso, di quale documentazione avrei bisogno?
A. F.– MESSINA
R I S P O S T A
A norma
dell’articolo 1110 del Codice civile, il partecipante alla comunione ha diritto
al rimborso delle spese sostenute per la conservazione del bene comune in caso
di trascuranza degli altri partecipanti.
In
mancanza di un adempimento spontaneo da parte del debitore, il titolare del
credito può ricorrere al giudice, fermo restando l’onere di provare la
fondatezza della propria domanda, attraverso prove documentali e/o
testimoniali.
In
quest’ottica, l’assenza di una fattura che dimostri la spesa sostenuta potrà
rendere più difficile il compito di provare il proprio diritto a ottenere il
rimborso; ciò non toglie che si possa comunque giungere a fornire tale
dimostrazione attraverso altre fonti di prova, come una perizia o, appunto, le
foto citate dal lettore, la cui valutazione rimarrà in ogni caso rimessa alla
discrezionalità del giudicante.
DAL”IL SOLE 24 ORE” DEL 4APRILE 2016