Ho
tre anni di contributi per un dottorato, confluiti nella gestione separata, più
una decina di anni come dipendente privato e pubblico. Come mi devo comportare
per ottenere la valutazione ai fini della pensione degli anni del dottorato?
Chiedo,
inoltre, se gli stessi sono utili al conseguimento dei requisiti per la
pensione.
V. M.– ALTAMURA
R I S P O S T A
Icontributi accreditati nella gestione separata potranno formare oggetto di
totalizzazione nazionale (Dlgs 42/2006) unitamente agli altri contributi
accreditati nelle diverse gestioni (Inps
e Gestione dipendenti pubblici) a condizione che complessivamente si
raggiungano almeno 20 anni di contributi. I singoli pro quota di pensione
saranno calcolati con le regole del sistema contributivo, in assenza di un diritto
autonomo già perfezionato in una delle gestioni interessate dalla
totalizzazione. Se tutti i periodi (gestione separata, Inps, ex Inpdap) so
collocano dopo il 1995, comunque, la regola di calcolo sarebbe quella del
sistema contributivo puro.
In
alternativa, il lettore potrà ricorrere
al cumulo contributivo, istituto nato nel 2013, simile alla totalizzazione, a
differenza della quale però l’assicurato
non deve aver raggiunto il diritto autonomo in nessuna delle gestioni,
altrimenti il cumulo stesso sarebbe precluso.
In
alternativa, qualora il lettore dovesse raggiungere un diritto a pensione in un’altra gestione e
ne acquisisse la titolarità, potrà valorizzare i contributi della gestione
separata richiedendo la pensione supplementare al compimento dell’età prevista
per la pensione di vecchiaia (per il triennio 2016/2018 pari a 66 anni e 7
mesi).
DAL “IL SOLE 24 ORE” DEL29 AGOSTO 2016
