giovedì, Maggio 2, 2024
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POLITICA NAZIONALE: Oltre la decenza!

Qualcuno, nel recente periodo, in occasione di un pubblico
discorso fatto presso la Direzione nazionale del Partito democratico, nel
rivolgersi ad un’area politica interna definita “minoranza DEM”, ebbe ad
apostrofarli “facce da c….lo”.

L’espressione, considerato il contesto ed a
prescindere dalle convinzioni politiche di ognuno, suscitò non poche reazioni,
tutti a dire che non si devono apostrofare in tal modo gli avversari politici,
anche all’interno dello stesso partito e definendo l’allusione come una espressione infelice.

Alla fine, sappiamo com’è andata, significando che l’intero
gruppo che, per facilità di sintesi chiameremo “culoni”[1],decise di allontanarsi – spero definitivamente
ed in modo irreversibile
– dal Partito democratico ed hanno fondato “l’Articolo 1”, richiamandosi allo
spirito ed ai valori della nostra Carta costituzionale[2], come illavoro
e la sovranità del popolo”
.

A parte la solennità dei richiami ai valori costituzionali, hanno costituito
un gruppo da “Bar Sport”, dove non
parlano di politica o delle tante occasioni perse che hanno avuto negli ultimi
trent’anni seduti in Parlamento, di problemi da risolvere o di come affrontare
il futuro anche prossimo, a loro, oltre che pensare a come conservare la
poltrona – soprattutto adesso che si discute di portare al 5% la soglia di
sbarramento con la nuova legge elettorale – interessa soltanto demolire con ogni mezzo qualunque iniziativa assunta dal neo Segretario del
Partito democratico
e dal quale, liberamente hanno deciso di uscire.

Accortosi da subito di fare fatica addirittura a
comporre una squadra per una partita s “scopone
o un quintiglio[3]
,
pur senza rimproverarsi nulla circa l’azione di demolizione portata avanti
negli ultimi anni all’interno del Partito, di cui la posizione di completo
dissenso espressa al Referendum del 4
dicembre 2016 ne costituisce l’apice
, oggi si dilettano a dare consigli o fare delle previsioni, compresa quella
di tornare alla casa madre o costruire alleanze con lo stesso PD, a condizione che RENZI si tolga dai piedi escompaia dalla circolazione.

Orbene, questi tromboni della politica, statisti in “servizio permanente effettivo”del terzo millennio, , permanentemente in pectore, quelli che si richiamano
alla “sovranità del popolo” del loro
agire politico, in modo democratico auspicano addirittura la scomparsa del loro
principale avversario: Matteo RENZI.

Vorrei
sommessamente ricordare
a questo gruppo di amici – una volta
sarei stato costretto a chiamarli compagni quale linguaggio della preistoria –
che recentemente due milioni di persone e il 70% degli iscritti al PD hanno scelto proprio Matteo RENZI alla
guida del partito.

Vorrei
anche ricordare a questi amici al bar
, tra una birra e l’altra che il
41% degli italiani aventi diritto al voto (oltre 13 milioni di persone), fanno
parte del popolo del SI, quelli che hanno votato a favore del processo riformatore
momentaneamente interrotto il 4 dicembre 2016. E’ un processo riformatore di
cui voi “culoni”, incapaci ancora adesso di comprenderne l’importanza, avete
brindato all’esito della tornata referendaria dove l’accozzaglia[4] ha
prevalso con il 59%.

A questi signori vorrei dire che con i vostri consigli,
le vostre elucubrazioni che di politica hanno poco o niente, avete superato la buona creanza o come si suol
dire la “decenza”.

Vorrei anche dire che con la vostra scelta di
allontanarvi dal PD avete scelto l’irrilevanza politica, avete scelto l’oblio
che, da un certo punto di vista, come per il passato, non vi costringe a fare
delle scelte, ad assumervi delle responsabilità verso gli italiani, quel popolo sovrano a cui vi ispirate, consentendovi di vegetare come avete sempre
fatto.

Buon
riposo e Amen!



[1] Politicamente s’intende

[2] Articolo 1

L\’Italia
è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.

La
sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della
Costituzione.

[3] “Tressette a chiamare”

[4] ACCOZZAGLIA – “Garzanti
linguistica: insieme disordinato di persone o cose, per lo più disparati tra
loro”. Questo gruppo, disomogeneo, affatto coeso e che non sono d\’accordo
su niente anche se, nel periodo immediatamente precedente la data del
referendum del 4 dicembre u.s., in più occasioni, hanno avuto la sfacciataggine
di dire che nell\’arco di 15 giorni si sarebbero messi attorno ad un tavolo per
iniziare ad elaborare un testo “decente” di riforma costituzionale.
Questi soloni del NO, incapaci di costruire niente, men che mai qualcosa
nell\’interesse del sistema Paese – già peraltro ampiamente sperimentato negli
ultimi trenta anni – hanno avuto la capacità e la sfrontatezza di ostacolare
l\’unico processo di semplificazione del quadro istituzionale, di riduzione
delle spese della politica, di sburocratizzazione dei processi decisionali
della P.A., di eliminazione di carrozzoni inutili per l\’efficienza di uno
Stato, presentato al giudizio degli italiani. La partita non è finita. Il
processo riformatore nella mente degli italiani, nel Popolo del SI – anche in
presenza di una momentanea interruzione – è partito ed è un processo
irreversibile. Il Popolo del SI, osserva e aspetta, in Stand by. Il Popolo del
SI, quello del 41%, guarda al futuro, il Popolo del SI non si è arreso, anzi ..

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