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MARIO DRAGHI: “HO CERCATO DI RISPETTARE IL MANDATO NEL MODO MIGLIORE”

MARIO DRAGHI: “HO CERCATO DI RISPETTARE IL MANDATO NEL MODO MIGLIORE”

Per uno che ha salvato la moneta unica in un momento di grave turbolenza e speculazione finanziaria in danno di tanti Paesi indebitati dell’area Euro, la data di oggi rappresenta un momento importante e, per certi versi forse anche temuto dai risparmiatori.
“Nessun rimpianto, nessun consiglio” per Christine Lagarde, l’economista francese designata per la successione.
Queste sono state le parole di Mario Draghi alla conferenza stampa di saluto in occasione della cessazione dell’alto incarico ed alla straordinaria esperienza appena conclusa alla guida della Banca Centrale Europea.
Era Draghi
Il principale risultato ottenuto dall’era Draghi alla BCE e stato quello di mantenere basso il costo del denaro, attraverso la immissione i grandi quantitativi di denaro nell’economia, il c.d. quantitative easing.
In pratica, i titoli del debito pubblico emessi dallo Stato per approvigionarsi di liquidita’ per finanziarsi – pensiamo ai Bot e ai Cct per l’Italia – venivano acquistati dalla Banca Centrale Europea, senza dover subire il ricatto degli speculatori che, con lo spread in ascesa avrebbero preteso un interesse piu’ alto per acquistare gli stessi titoli con un grave danno per la nostra economia.
“Per quanto l’economia non sia una scienza esatta”, si ha ragione di credere che il piano di acquisto di tale debito pubblico, preveda degli adempimenti cogenti per tutti i Paesi che beneficiano di tale opportunita’. Tale piano, perdurando le generali condizioni di difficolta’ di tanti PaesI, debba ritenersi un processo irreversibile e quindi che debba continuare secondo la strada intrapresa.
Questo, evidentemente, a condizione di costringere gli Stati a fare riforme strutturali, ridurre il disavanzo per una gestione dell’economia piu’ virtuosa.
Se cosi’ non sara’, non solo sara’ una esperienza inutile, ma addirittura controproducente nel lungo periodo a danno dei Paesi piu’ fragili e certamente l’Italia non fa eccezione.
Se e’ vero che una Banca centrale ha il dovere di aiutare i Paesi in difficolta’ come e’ gia’ successo nell’area Euro con l’esperienza “Draghi”, e’ altres’ inconfutabile che la stessa responsabilita’ ricade sul modus operandi della politica economica degli Stati nazionali.

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