Antiriciclaggio: Storia del contante!
La normativa antiriciclaggio, già dall’esordio del 1991 con la legge 197, ha sempre dedicato ampio spazio al tema della circolazione del “denaro contante”, quale potenziale alert per attività criminose.
I vari decaloghi elaborati dagli organismi di vigilanza centrali dalla Banca d’Italia – prima l’Ufficio Italiano Cambi e dal 2007 l’Unità d’Informazione Finanziaria, hanno sempre attribuito a questa tematica una importanza fondamentale per individuare situazioni di rischio ai fini del riciclaggio di denaro sporco.
I traffici illeciti, non sono il solo a dirlo, almeno fino ad oggi, si regolano principalmente con denaro contante.
Chi non ricorda lo scandalo di “tangentopoli degli inizi degli anni ’90”, scoppiato a Milano, dove la corruzione nella pubblica amministrazione per l’aggiudicazione di grandi appalti pubblici per la fornitura di beni e servizi, viaggiava all’interno di grosse valigie.
Pratica operativa
Oggi la situazione sembra decisamente cambiata e la commistione tra politica e affari, si concretizza attraverso la emissione di false fatture, consulenze fittizie, frodi fiscali, quant’altro, come la cronaca giudiziaria ci ricorda quotidianamente.
Ogni mese, si registrano centinaia di arresti di associazioni a delinquere finalizzati alla frode fiscale, alla intestazione fittizia di patrimoni pur senza registrare la presenza di denaro contante nelle variegate e diverse transazioni.
Pensare di contrastare l’evasione fiscale riducendo la circolazione del denaro contante, non solo si produce un danno all’economia dei consumi, ma non si raggiunge in alcun modo l’obiettivo. Ogni mese si registrano centinaia di arresti di associazioni a delinquere dedite alla frode fiscale, alla intestazione fittizia di patrimoni, alle consulenze fittizie (corruzione nella PA), alle false fatture. La vicenda dell’indagine sul costruttore Parnasi dimostra come viaggia il malaffare senza bisogno di ricorrere al denaro contante —https://www.giovannifalcone.it/24074-2/. Insomma, pensare di contrastare l’evasione fiscale con la limitazione del contante equivale a dire di voler contrastare le stragi del sabato sera, inibendo la costruzione di autovetture.
Follia!