Truffe finanziarie: Decalogo anti truffa o controlli seri?
Gli scandali bancari e finanziari che riaffiorano con periodica frequenza e sistematicità, ci ricordano lo stato comatoso dei controlli – interni ed istituzionali – esistenti all’interno e nei confronti di banche o società private quotate in borsa.
Definire drammatica questa situazione è puro esercizio di retorica del giorno dopo che, scoppia a buoi scappati e risparmiatori truffati.
Quando banche di livello nazionale fanno impieghi con “obbligazioni baciate” per anni, con estorsioni ripetute al mondo dell’impresa che chiede aperture di credito, quando ci sono banche che, per diversi esercizi finanziari presentano sistematicamente bilanci falsi (Banca Popolare di Bari docet, solo l’ultima in ordine di tempo e stando alle prime risultanze giudiziarie), occultando le continue perdite di esercizio chiamando crediti quelle che sono delle autentiche sofferenze, diventando insolvente alla scadenza delle proprie obbligazioni.
Parliamo di quelle banche che, nel mentre erodevano la propria solidità patrimoniale hanno continuato ad elargire compensi lunari agli amministratori e dividendi gonfiati ai soci, sfidando il buon senso e ridicolizzando tutto il sistema dei controlli (Collegio sindacale, Audit interni, Bankit e Consob).
Parliamo degli stessi soloni che oggi dicono che queste nefandezze, sono successe a causa della poca o scarsa cultura finanziaria del risparmiatore. Adesso, si comincia a parlare di istituire una sorta di decalogo “anti truffe” per gli sportivi, quasi che fossero una razza speciale diversi dal genere umano.
Truffe o scandali società private
Se prima abbiamo parlato di banche non meno scandaloso, a dir poco osceno, sono le società quotate in borsa che emettono obbligazioni (c.d. bond) per rastrellare risorse fra milioni di risparmiatori.
Per parlare di casi concreti, pensiamo a quanto è successo con la Parmalat agli inizi degli duemila, una multinazionale dell’alimentazione di eccellenza che, garantiva le proprie obbligazioni dichiarando alla “Consob” (autorità di vigilanza delle società quotate in borsa) di detenere alle Isole Cayman un “fondo” con svariati miliardi di dollari.
In pratica chiedeva soldi ai risparmiatori promettendo il tesoro delle Cayman che, alla scadenza, si è rivelato inesistente, falso, costruito dal ragioniere Fausto Tonna, quello che disegnava la strategia finanziaria dell’intero Gruppo alimentare.
Già il fatto di chiedere i soldi a terzi mentre ho i forzieri stracolmi di dollari è una evidente bufala, per definizione: la Consob ha creduto alla favola del Fondo Cayman e i risparmiatori ci hanno rimesso l’osso del collo.
Qualcosa di analogo è successo anche di recente e lo abbiamo visto con una società finanziaria tedesca – Wirecard – che, emettendo obbligazioni dichiarava la titolarità di un fondo alle Isole Filippine di due miliardi di euro.
Scoperto l’ammanco, il 22 giugno u.s., a pochi giorni dal fallimento, la società ammette che gli 1,9 miliardi non sono mai esistiti nello stato patrimoniale dei bilanci.
I controlli scattano dopo e mai prima.
Infatti, l’Esma, il supervisore della Unione Europea che protegge gli investitori e interviene a salvaguardia del sistema finanziario, avvia un’indagine per verificare l’adeguatezza del comportamento delle autorità di vigilanza tedesche.
Conte & Co – Truffa sportiva
La vicenda di malaffare scoperta recentemente ha riguardato un personaggio famoso del calcio nazionale, Antonio Conte, allenatore dell’Inter insieme ad altre otto persone non meglio identificate.
La Corte commerciale inglese ha già imposto la restituzione di 33 milioni di euro, di cui 30,6 allo stesso Conte, al Fondo Kidman Am gestito da Massimo Bochicchio.
In pratica, oltre che sprovveduti e truffati, si è anche cretini e ignoranti perché, si dice, non abbiamo una educazione finanziaria.
Per concludere, al netto dei tanti consigli che vengono forniti a scandali scoppiati, per i futuri investimenti, diffidate sempre da chi dice che garantisce le obbligazioni con fondi detenuti all’estero, spesso in paradisi fiscali.
In questi casi, chiedete un atto notarile che certifichi quanto dichiarato da chi propone l’investimento oppure, chiamatemi, mi offro per fare una verifica in loco al solo fine di scongiurare sorprese.
Chiedo il rimborso delle sole spese di viaggio, vitto e alloggio!