giovedì, Maggio 2, 2024
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Pier Camillo Davigo: Condanna anagrafica!

Pier Camillo Davigo: Condanna anagrafica!

 

 

Pier Camillo Davigo, noto magistrato di Cassazione dal 2005 e fondatore della corrente di “Autonomia e indipendenza” all’interno della magistratura è giunto all’età di pensione, 70 anni.

Diverse sono state le frasi ad effetto pronunciate dall’illustre ed ormai ex magistrato quando, nella veste di componente del quintetto di Mani pulite di Milano con Antonio Di Pietro, Gherardo Colombo, Gerardo D’Ambrosio e Francesco Saverio Borrelli, disse che avrebbero “rivoltato l’Italia come un calzino”.

In vista di questa scadenza naturale di fine mandato, come avviene per tutti i comuni mortali nella pubblica amministrazione, qui sembra essere nato un contenzioso, dove il medesimo pensionando avrebbe voluto allungare l’incarico per un altro paio di anni mente la votazione al CSM dell’altro giorno ha stabilito il pensionamento secondo calendario.

Ieri, come spesso accade da qualche anno, il giovane pensionato è stato ospite da Formigli a Piazza pulita sulla rete La7, dove ha fornito elementi di conoscenza sulla vicenda.

Il secondo tempo della partita, come a tutti noto, si giocherà nel Tribunale regionale amministrativo del Lazio, cui l’ormai ex magistrato ha annunciato ricorso contro la pronunciata decadenza dall’incarico per raggiunti limiti di età.

Le sue argomentazioni a difesa penso che si riferiscano alla necessità di completare il mandato quadriennale conferitogli nel 2018 dai suoi 2500 e rotti di elettori.

Sarà interessante sapere come andrà a finire e se esiste un precedente che giustifichi un prosieguo dell’attività lavorativa.

In ogni caso, al netto delle citate frasi ad effetto, come quando, riferendosi ai politici ebbe a dire: “Non hanno mai smesso di rubare, hanno solo smesso di vergognarsi” oppure quando, riferendosi all’imputato in senso lato, fece una distinzione fra i condannati e chi era riuscito a farla franca.

Nel vocabolario “Davigo” sono assenti alcuni aggettivi come “onesto e innocente” e questo a mio avviso, soprattutto per un magistrato deputato per definizione a cercare la verità dei fatti, sempre ed a prescindere, non depone bene.

Pur esprimendo una grande riserva su queste forme di generalizzazioni, credo che come magistrato abbia dato un grande contributo al nostro Paese e che oggi, dopo settanta primavere, anche per lui è giunta l’ora di una stagione nuova, diversa, più riflessiva.

Auguri Dr. Pier Camillo Davigo!

 

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