SUCCEDE IN ITALIA: Agente lamenta il ritardo di Ubi nel concedere il prestito garantito
Vi scrivo per segnalare il mio calvario con Ubi, di cui sono cliente dal 2001, cioè da vent’anni.
Stiamo parlando delle mie grosse difficoltà a ottenere il famoso prestito garantito dallo Stato, pari a 30mila euro da restituire in 120 mesi.
Sono un agente in attività finanziaria con il codice Ateco K, escluso in prima istanza dal Decreto di agosto ma inserito nella legge approvata il 13 ottobre attraverso una opportuna modifica.
Da circa un mese sto cercando di presentare la domanda di finanziamento garantita dal fondo di garanzia ma Ubi non mi fa presentare neanche la richiesta.
Giornalmente scrivo mail al direttore di filiale (visto che non posso andare di persona) il quale educatamente mi risponde ogni giorno che, non appena avrò istruzioni dalla mia direzione, sarà sua cura contattarmi, senza però darmi indicazioni temporali.
Ho scritto direttamente a Ubi che invece non risponde.
Non stiamo parlando di un prestito classico fra due identità economiche (quindi se non soddisfo la linea creditizia della banca il prestito mi può essere rifiutato) ma discutiamo di un diritto del cittadino inserito in una legge dello Stato.
D.C. – (Via e-mail)
R I S P O S T A
In merito al reclamo del signor C, segnaliamo che allo stato attuale è possibile procedere alla richiesta del finanziamento.
Le difficoltà riscontrate dal cliente nei giorni scorsi riguardano i tempi tecnici di adeguamento della banca alle nuove direttive diffuse da Medio-credito Centrale lo scorso 17 novembre in ottemperanza alla legge 126 del 13 ottobre 2020 che comprende il Codice Ateco K (quello di riferimento del cliente D.C.) a differenza del precedente provvedimento legislativo che al contrario indicava il suddetto codice Ateco come inammissibile.
Ubi Banca ha recepito in brevissimo tempo l’aggiornamento introdotto da Mcc ed è ora in grado di processare le nuove richieste di prestiti con garanzia.
DAL SOLE 24 ORE DEL 12 DICEMBRE 2020
