Allarme criminalità: Un bagno di umiltà!
Del decreto liquidità n.23/2020, definito dall’allora Premier il bazooka per l’economia reale di 400 miliardi di euro, è giunto a destinazione per circa la metà, malgrado la perdurante esigenza delle Pmi che si trovano i magazzini pieni e le casse vuote per effetto dei passati Lockdown..
Parliamo di “prestiti a garanzia pubblica” – soldi da restituire sia pure a tasso molto agevolato – sui quali la politica – passata e presente – non ha voluto concedere lo “scudo penale” sul merito creditizio, pure richiesto dal mondo delle banche.
Questa difficoltà, in modo inevitabile, ha esposto le Pmi alle offerte di liquidità provenienti dalla criminalità organizzata, modificando, in modo significativo, la geografia imprenditoriale del nostro Paese, alimentata, ahimè, con risorse di dubbia legittimità. Questo è ormai un dato di fatto, ampiamente previsto!
Il Sole 24 Ore poi ci dice che, al Nord, le holding criminali risultano più attive e questo dato lo si fa derivare dal significativo aumento delle segnalazioni di operazioni sospette che, nel secondo semestre del 2020 sono passate dalle 278 dello stesso periodo dell’anno precedente alle 335.
Se il metro è questo, nel mio piccolo, mi permetto di ricordare qualche contraddizione, avuto riguardo alla facilità con cui si procede ad un Sos, anche quando non si capisce e ancora meno si conosce nè capo e nè coda: https://www.giovannifalcone.it/uif-150mila-imprese-sospettate-di-legami-con-la-mafia/
Segnalazioni ad orecchio, tanto per fare numero, non si sa mai, meglio abbundare che deficere!
Piano nazionale di ripresa e resilienza
L’entità della spesa pubblica programmata nel breve periodo di oltre duecento miliardi di euro per effetto del Pnrrr, sembra incoraggiare, come del resto prevedibile, gli appetiti del malaffare e della criminalità organizzata.
L’unico argine di una qualche efficacia, sarà quello di verificare sempre l’identità e la reale esistenza delle controparti che si affacciano nei rapporti con la pubblica amministrazione.
In questo senso, una maggiore contezza circa la esistenza concreta delle attività economiche controparti della pubblica amministrazione – in termini di Know-how, bilanci depositati, organizzazione logistica ed nfrastrutturale, mezzi e personale dipendente – potrà essere un termometro valido per scongiurare il profilarsi di aziende fantasma, cartiere, false fatturazioni come la cronaca giudiziaria ci documenta con drammatica sistematicità.
Insomma, ci sono i mezzi e forse anche la volontà per scongiurare l’ammuina di napoletana memoria!
In casi dubbi, circa l’attivazione della “collaborazione attiva” inviando Sos ad orecchio, per fare numero, invito ad una maggiore ponderazione e, per il tramite dell’amministratore, acquisire una copia aggiornata del Durc e di una Certificazione di regolarità fiscale rilasciata dall’Ade.