Con la crisi che ancora una volta sta attraversando il mondo finanziario, quello delle banche, conservare il pessimismo per i tempi migliori, magari per la fine della guerra che certamente arriverà è sicuramente una strada percorribile e ragionevole.
Dire invece che le “nostre banche sono solide” significa andare oltre l’ottimismo, rasentando quasi l’incocienza, quasi a sfidare il destino, significa credere a tutto quello che è scritto sui bilanci senza spirito critico, a scatola chiusa.
Un po’ tutti, sia in campo europeo o nazionale, si affrettano a ripetere che le nostre banche sono solide ed affidabili, ben patrimonializzate ed in grado di affrontare qualunque tempesta.
Per quanto noto, vorrei ricordare che fino al giorno prima degli stress test del 2015 disposti dalla Bce, esattamente come si sta facendo oggi, un nostro valente super ministro delle Finanze era solito ripetere che il nostro sistema bancario era solido, credibile e addirittura inossidabile.
L’esito delle verifiche sulla loro solidità patrimoniale dimostrò l’esatto opposto, di quanto propugnato dalle nostre autorità di Governo con bilanci reiteratamente falsi, crediti concessi senza garanzie, sofferenze triplicate, crediti baciati “a gogo” e fallimenti a cascata, nella disperazione dei risparmiatori.
Esprimere oggi, giudizi accomodanti e lusinghieri verso il sistema creditizio potrebbe essere arrogante e presuntuoso e credo che convenga rimanere in silenzio, sperando di non andarsi a nascondere!
Detto questo, considerata la precedente esperienza e visti i tanti profitti maturati dal sistema creditizio nel recente periodo – non sto a commentare le ragioni – sarebbe opportuno oggi, pensare a qualche “accantonamento” in più, per affrontare possibili tempeste monetarie che si intravedono all’orizzonte.
Sarebbe sufficiente sospendere o almeno ridurre i “dividendi” agli azionisti!
Vigilanza e controllo
L’articolo 47 della Costituzione non è mai cambiato e da 75 anni ci dice che “La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme…”.
Con questo precetto lanciato dai nostri Costituenti, se fosse ascoltato, tutto il mondo del risparmio dormirebbe sonni tranquilli mentre nella realtà, per come abbiamo visto dalle tante inchieste giudiziarie la situazione è diversa, è drammatica e il mondo retail delle banche lo sa bene.
Se così è, teniamo alta la guardia per la tutela dei risparmiatori e per la tenuta del necessario equilibrio finanziario a beneficio del sistema economico delle nostre comunità.