mercoledì, Maggio 8, 2024
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Blocco del conto corrente: Disperazione della clientela!

Blocco del conto corrente: Disperazione della clientela!

In data recente, una cliente, titolare di un rapporto di conto corrente presso una banca da vecchia data, sul quale accredita le competenze mensili del suo lavoro che gli consente di sopravvivere in modo decoroso.

Nella lettera di protesta, inviata dal suo compagno a Plus24 del Sole 24 Ore , fra l’altro scrive: Su quel conto viene accreditato lo stipendio, sua unica fonte di sostentamento economico. Sempre su quel conto si trovano tutti i suoi risparmi. La mia compagna è di nazionalità iraniana ma è residente in Italia da molti anni ed è in possesso di un permesso di soggiorno illimitato. Inoltre il suo stipendio proviene da un contratto a tempo indeterminato con una multinazionale italiana.” – https://www.giovannifalcone.it/adeguata-verifica-la-burocrazia-uccide/.

La banca, di fronte a questo disastro umanitario, risponde:

“Il conto della signora M.M.E. è stato temporaneamente bloccato in quanto il questionario di conoscenza della clientela presente nell’area riservata del sito non risultava compilato ed aggiornato.

La banca ha agito al fine di adempiere agli obblighi normativi in materia di adeguata verifica della clientela, previsti ai sensi del D.lgs 231/07 e successive modifiche e integrazioni.

La banca ha ora sbloccato il conto della cliente e si riserva di chiedere ulteriore documentazione a supporto qualora fosse necessario.”

Morale

La domanda che ci dobbiamo fare è: E’ questa la strada per combattere il riciclaggio di denaro sporco e il malaffare in genere che imperversa nella nostra società?

Ove la banca, avesse applicato il criterio dell’Approccio basato sul rischio, indicato al primo posto della Circolare della Banca d’Italia del 30 luglio 2019 e, con normale buon senso avesse gestito il problema in modo diverso, quale rischio avrebbe corso?

La Banca d’Italia, l’Uif, sono a conoscenza di queste gravi anomalie che, lungi dalla lotta al riciclaggio di denaro sporco, arrecano tanti danni al privato cittadino  come in questo caso o alle imprese, quando inopinatamente si decide per la chiusura di un rapporto di conto, andando ben oltre una corretta dinamica imprenditoriale?

Ancora una volta, sono senza parole!

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3 Commenti

  1. Almeno una volta al mese, ripropongo questo tema nella speranza che qualcuno da Roma, della Banca d’Italia e dintorni, trovi il tempo di intervenire per far cessare queste assurdità che tanto danno arrecano alla gente comune senza aggiungere alcun valore aggiunto nella lotta al malaffare!

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