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Maxi evasione o accertamento per gli influencer Vacchi e Luis Sal? Facciamo chiarezza

Maxi evasione o accertamento per gli influencer Vacchi e Luis Sal? Facciamo chiarezza

Patrizia Del Pidio

Fonte: Money.it

11 Marzo 2024 – 17:32

Evasione fiscale milionaria, da quello che si apprende dai titoli dei giornali, per Luis Sal e Gianluca Vacchi, ma è proprio così? Quello che si sa è che in corso un accertamento fiscale.

Luis Sal e Gianluca Vacchi evasori fiscali. Questa la notizia che rimbalza su tutte le pagine dei giornali. Ormai gli influencer sono personaggi di successo, famosi quasi quanto gli attori e i calciatori. Sono soggetti che hanno un gran seguito sui social network e riescono a influire sulle scelte di acquisto del proprio pubblico.

Proprio per questo sono moltissime le aziende che li scelgono per promuovere prodotti e servizi, ed è così che, in parte, hanno guadagni da capogiro.

I 9 coinvolti accusati di evasione fiscale

Al momento è in corso un accertamento fiscale per tasse non versate su 11 milioni di euro percepiti. Tra gli influencer coinvolti, oltre all’imprenditore Gianluca Vacchi e il content creator Luis Sal, anche sette sex worker che pubblicano i propri contenuti su Only Fans ed escort Advisor.

A tal proposito va chiarito che mentre l’evasione fiscale è un vero e proprio reato penale, l’accertamento fiscale è un atto con cui l’amministrazione finanziaria chiede ai contribuenti somme superiori a quelle già pagate. In questo ambito, però, il contribuente può presentare documentazioni e prove per dimostrare di aver pagato il giusto. Si tratta, appunto, di un accertamento cui potrebbe andare incontro qualsiasi contribuente.

Gli accertamenti hanno avuto inizio nel 2022, subito dopo la pandemia che ha dato una spinta molto forte alle professioni digitali e al lavoro di content creator che guadagnano attraverso le pubblicazioni di post su social network e piattaforme online.

Quello che è stato notato con un protocollo di “memorandum operativo congiunto”, è una sproporzione tra quanto dichiarato (laddove una dichiarazione è stata presentata) e visualizzazioni sui canali social, numero di follower e disponibilità patrimoniali. I controlli incrociati tra le diverse banche dati hanno fatto sorgere dubbi e discrepanze che hanno portato all’accertamento fiscale.

Gli accertamenti sugli influencer

Il primo accertamento è a carico di influencer, ovvero creatori di contenuti su social network e piattaforma come YouTube, TikTok e Instagram. Se per alcuni, come Vacchi e Sal, la discrepanza emerge tra quanto dichiarato e quanto, eventualmente, percepito, per altri la dichiarazione non è mai stata presentata. Sono quattro gli influencer sotto la lente di ingrandimento della Guardia di Finanza per due dei quali è stato necessario ricostruire i redditi (non dichiarati) tra collaborazioni con aziende, contenuti pubblicati e visualizzazioni.

I sex workers avranno anche una maggiorazione delle imposte

Per i sex workers, ovvero coloro che creano contenuti digitali per adulti e prestazioni a pagamento su piattaforme come OnlyFans e Escort Advisor, potrebbe essere prevista una applicazione di una addizionale pari a 200 mila euro, prevista per chi produce materiale per adulti.

Gianluca Vacchi: è solo un grosso equivoco

L’imprenditore e influencer Gianluca Vacchi, in una intervista rilasciata dopo che è scoppiato il caso dell’evasione fiscale, spiega il suo punto di vista in cui dichiara che si tratta di un equivoco dovuto a una differente opinione sulla contabilizzazione fiscale di alcune voci. Nell’intervista Vacchi spiega che

Si parla di evasione legata alla mia attività di influencer, facendo intendere un occultamento di redditi pari a sette milioni di euro. Io dalla Guardia di Finanza ho ricevuto una contestazione che ha portato al pagamento da parte mia di seimila euro. Sa perché? Perché mi hanno spiegato che non erano deducibili i costi legati ai viaggi in aereo.

Per quanto riguarda i sette milioni, Vacchi spiega che

L’oggetto della contestazione erano dei finanziamenti, fatti alla luce del sole, dalla mia holding verso me stesso che per la Guardia di Finanza erano assimilabili a dei dividendi. Io, per amor di pace, ho convenuto con loro e ho pagato come se fossero dei dividendi. Ecco la storia dei sette milioni. Questa non si chiama evasione.

Luis Sal: ho sempre pagato tutto

Anche Luis Sal commenta la vicenda su Instagram sottolineando che l’accertamento riguarda solo aspetti fiscali e non ha nessuna rilevanza a livello penale. Il videomaker spiega in una storia che

Non sono un evasore: ho sempre dichiarato tutto, ho sempre pagato tutte le tasse, spesso in anticipo, a credito. E’ in corso una indagine: sono normali controlli che vengono fatti. Fortunatamente, ho dei professionisti che si occupano di dichiarare le cose, come si deve, da anni. E vedremo come andrà a finire. Nel frattempo mi dispiace che venga scritto ’Luis Sal evasore’, ’influencer che non pagano le tasse’…è un po’ antipatico.

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1 commento

  1. Come soggetti obbligati agli adempimenti antiriciclaggio – in primis banche o professionisti – vi potreste trovare dei clienti aventi queste caratteristiche.
    In questi casi, di fronte ad un’attività economica produttrice di reddito – commercio od esercizio di un’arte o professione – sovente non quantificabile in termini di reddito, fareste bene a pretendere l’accensione di un rapporto di conto avente una natura “aziendale” con la istituzione di scritture contabili all’uopo previste..
    Accertata la reale natura della provenienza della provvista, in assenza di un conto aziendale – esercizio dell’attività in nero, al pari di un lavoro come potrebbe essere quello di una “prostituta” – dovete attivarvi in termini di “colaborazione attiva” al superamento di determinate soglie di imponibile e quindi di danno erariale – https://www.youtube.com/watch?v=F9A4KOfwQ60&feature=youtu.be

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