Non si salva dalla condanna per abbandono di minore il genitore nomade che ritiene il figlio in grado di badare a se’ stesso girando per le strade delle città in compagnia di coetanei della sua stessa etnia. Lo afferma la Quinta
sezione penale della Cassazione con la sentenza 9276. Secondo i supremi giudici le abitudini familiari assorbite dal minore non lo salvaguardano dai rischi che corre nel trovarsi in un ambiente esterno “governato da diversi costumi”. Per il padre in questione – rintracciato dopo che il figlio di sette anni era stato fermato dalla polizia per aver rubato un cellulare – è diventata definitiva la condanna a sette mesi di reclusione.
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Padri dei minori Rom non devono lasciare che i figli vagabondino da soli per le città o rispondono di abbandono
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